L’Accademia di Brera possiede circa ottocento opere scultoree, comprendenti calchi dalla statuaria classica e rinascimentale, modelli originali, sculture in marmo e terracotta. I calchi in gesso da sculture antiche, definiti negli statuti “suppellettile d’istruzione”, hanno svolto un ruolo primario per la formazione degli artisti sin dalla fondazione dell’istituzione. Ai primi acquisti si sono aggiunti i gessi (calchi di statue, busti, bassorilievi, particolari architettonici) acquisiti a Roma dal segretario dell’Accademia Giuseppe Bossi fra il 1801 e il 1807, a cui si affiancarono a doni personali di Napoleone Bonaparte, come Castore e Polluce e l’Ermafrodito dormiente.

Nel 1809, arriva il gesso monumentale del Napoleone come Marte pacificatore di Antonio Canova, recentemente restaurato e riportato nella sua collocazione originale, al centro della Pinacoteca di Brera. La vicenda delle acquisizioni di opere classiche prosegue negli anni successivi con l’imponente gruppo di calchi tratti dai marmi fidiaci del Partenone, ora collocati nella Sala Napoleonica e si conclude con l'arrivo nel 1907 del calco della Nike di Samotracia del Louvre.

I calchi da opere medioevali e rinascimentali, destinati soprattutto alle scuole di Ornato e di Architettura, giunsero soprattutto a partire dalla metà del secolo: il calco del Monumento Brivio in Sant'Eustorgio è visibile sulle pareti della chiesa di S. Maria. Nel 1807 era pervenuto il gruppo dei Quattro crepuscoli di Michelangelo e, in occasione dell'Esposizione di Arte Antica del 1872, il calco del Monumento di Gaston de Foix del Bambaia. Non meno importante è la raccolta di opere moderne: modelli in gesso e terracotta, raccolti fin dal 1805 in occasione dei premi annuali di scultura, testimonianza preziosa della formazione di scultori milanesi.