Del metodo del fare del metodo del vedere
La fotografia nelle Accademie di Belle Arti italiane, 1840-1930
Nicoletta Leonardi e Monica Maffioli
Partner scientifici
Ministero dell’Università e della Ricerca
SISF - Società Italiana per lo Studio della Fotografia
Finanziamento
Ministero dell’Università e della Ricerca
Il volume illustrato, che uscirà nel 2025, costituisce un importante tassello che si viene ad aggiungere alle attività di ricerca e di tutela promosse dal 2021 dall’Accademia di Belle Arti di Brera in collaborazione con la Società Italiana per lo Studio della Fotografia sui patrimoni fotografici storici conservati dalle Accademie di Belle Arti e dagli ex Istituti di Arti Applicate italiani.
Esso si colloca nell’ambito di un più ampio progetto di valorizzazione attraverso il quale si intende restituire alla collettività patrimoni di inestimabile valore culturale, rendendoli accessibili al pubblico.
Fin dalla sua invenzione, la fotografia, forte della sua duplice valenza di modello e documento, ebbe un ruolo centrale all’interno del mondo delle arti maggiori e minori, in cui si affermò come uno strumento capace di guidare e allenare l’occhio e la mano di pittori, scultori, architetti e decoratori. La fotografia costituiva all’epoca difatti il più innovativo mezzo di diffusione della conoscenza di modelli decorativi immediatamente disponibili per l’applicazione nella produzione delle belle arti e delle arti decorative.
A partire da metà Ottocento, le Accademie di Belle Arti e le Scuole di Arti Applicate cominciarono ad acquisire fotografie, creando delle vere e proprie raccolte di grande valore iconografico e storico. Le immagini fotografiche venivano adoperate come calchi e prove tratte dalla realtà in grado di garantire quella scientificità che le traduzioni dell’incisione erano ormai considerate lontane dal fornire.
Accanto all’innovativo uso pedagogico della fotografia come analogo del ‘reale’, le collezioni formatasi presso alcune Accademie sono in diretta relazione con le primissime campagne fotografiche di matrice documentaria susseguitesi sotto iniziativa statale grazie alla formazione dei primi organismi di tutela dei monumenti, che proprio nelle Accademie trovava la sua sede.
Le attività didattiche e le campagne di salvaguardia e di tutela erano strettamente connesse fra loro.
Il censimento del patrimonio artistico e architettonico (che includeva castelli, chiese, monasteri, abbazie, arredi, intagli scultorei, architravi e balaustre, oggetti della cultura materiale e rinascimentale) era finalizzato a disegnare una ricostruzione storica delle civiltà medievali e rinascimentali utile alla costruzione dell’identità nazionale.
Il recupero e la valorizzazione dell’antica tradizione artigianale italiana erano di fondamentale importanza per l’affermazione dell’autonomia artistica delle arti applicate in un momento storico in cui l’Italia mirava ad affermarsi nel mercato europeo delle arti decorative e industriali, un obiettivo proposto ripetutamente in occasione delle grandi esposizioni internazionali.
Le Accademie di Belle Arti e le Scuole di Arti Applicate erano i luoghi in cui gli artigiani, nelle diverse specializzazioni, venivano formati proprio al fine di alimentare questo cruciale settore produttivo, alle origini della grande tradizione del Design italiano.
Il volume giunge a termine di una articolata ricerca su questo fondamentale snodo culturale, assumendo quale punto di vista privilegiato quello della ricostruzione per exempla della biografia culturale e sociale di un nucleo significativo di stampe di grandissimo pregio, per larga parte inedite, evidenziandone il contesto di produzione, i meccanismi di circolazione e moltiplicazione (dalla stampa fotografica, a quella tipografica e fotomeccanica accanto alla traduzione calcografica), quindi le dinamiche di ricezione e d’uso.
La pubblicazione si presta a un doppio livello di fruizione: da una parte essa vuole offrire al più ampio pubblico la possibilità di osservare rare e preziose immagini realizzate da alcuni dei maestri della fotografia; dall’altra intende raccontare le origini e le storie di collezioni fotografiche nate al crocevia fra didattica, tutela del patrimonio artistico e architettonico e sviluppo industriale.
Tommaso Cuccioni, 1852-1864 - Fotografia dell’arco di Costantino - Stampa all’albumina, mm 675 x 560 - n. inventario F00800, Cartella 17, Fototeca Storica, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano