Giardini Segreti
dal 18 giugno al 3 luglio 2022
Giardini Segreti è la Mostra di Opere Condivise dedicata a Laura Tonani che si terrà dal 18 Giugno al 3 Luglio 2022 nella Galleria Arteatro della Fondazione Teatro San Domenico a Crema.
La Fondazione San Domenico ha ospitato le Opere Condivise del Biennio Specialistico in Teoria e Pratica della Terapeutica Artistica già dal 2015 inaugurando quella ricerca dell’arte che ha visto le due artiste e docenti Tiziana Tacconi e Laura Tonani impegnate nel sociale in un progetto di Arte Terapeutica.
Il Biennio di secondo livello in Teoria e Pratica della Terapeutica Artistica nasce all’Accademia di Brera, nell’Anno Accademico 2004/2005 fondato da Tiziana Tacconi e Laura Tonani e dalla comune volontà di costruire una nuova visione dell’arte.
La scommessa delle due pioniere dell’arte fu quella di contribuire alla costruzione di un progetto d’integrazione tra due sguardi, quello psichico e quello artistico, aventi come finalità la comprensione dell’individuo colto nella sua dimensione creativa esistenziale e di attivare atelier sperimentali in quei diversi luoghi di cura come psichiatria, pediatria, oncologia, geriatria, patologia della gravidanza, carceri, ecc.. dove l’arte trovò espressione terapeutica nella produzione artistica dell’OPERA CONDIVISA.
DOVE e QUANDO
dal 18 giugno al 03 luglio
Galleria Arteatro
Fondazione Teatro San Domenico
dal 18 giugno al 03 luglio
Crema
Riferendosi al progetto dell’Opera Condivisa destinata al Reparto di Psichiatria a Pavia, Laura Tonani nell’ introduzione al libro “Giardini Segreti” scrive :
“Alcune immagini sedimentate nella nostra memoria e apparentemente poco coerenti, affiorano in alcune occasioni tracciando connessioni inaspettate.
Esse sembrano animarsi di vita propria e riappaiono, davanti ai nostri occhi, cariche di emozioni originarie.
Questo è accaduto quando i miei pensieri hanno cominciato a convergere intorno al nuovo progetto destinato ai muri del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del Policlinico San Matteo a Pavia…
Immaginavo una grande tessitura segnica e cromatica, un po’ come arazzi…
La metafora del giardino si è svelata in tutta la sua potenza ed è stata accolta dal gruppo”
Oggi che Laura si è allontanata dal nostro sguardo e per comunicare ha assunto quella “posizione privilegiata in quanto assiste al processo di materializzazione delle immagini, fa in modo che il soffio indistinto prenda corpo nella materia, imprimendosi, generando una forma”; le sue parole risuonano come atto magico nel progetto della Mostra che Tiziana Tacconi e tutti i docenti del Biennio di Terapeutica Artistica le vogliono dedicare.
Parole di Con-creazione e Condivisione sedimentate non solo nella memoria ma anche nel cuore Condivisione, co-creazione, sono parole poco frequenti nel mondo dell’arte.
Sono parole che hanno a che fare con pratiche antropologiche: gruppi di persone, diverse per cultura, appartenenze sociali, geografiche, anche sconosciute e spazialmente disperse, riescono a collaborare realizzando un progetto creativo comune grazie alla forza della condivisione.
“L’opera condivisa” o meglio le opere condivise che verranno esposte nella mostra “Giardini segreti” dedicata a Laura saranno realizzate da Artisti Terapisti immaginando quella grande tessitura, metafora di giardini segreti con l’intento di mantenere con Laura quel filo di memoria che intesse relazioni ed emozioni.
Un Filo semplice che è un legame, strumento di cambiamento e potenzialità di risorse individuali, capace di creare un’opera condivisa, un mondo nuovo, una meravigliosa tessitura che fiorisce nel giardino della cura.
Il filo sottile che tiene insieme due persone, le tiene legate, anche quando sono lontane ma si incontrano nei sogni.
Tiziana Tacconi
Mutazioni
Fuorisalone 5-12 giugno
Dopo la prima edizione MisuraxMisura, prosegue la collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Brera e il Centro Artistico Alik Cavaliere. Gli studenti del biennio specialistico in Product Design, coordinati dalle docenti Elena Croci ed Elisabetta Gonzo, presentano Mutazioni - Progetti e idee di presente.
L’evento vede anche la presenza di Vaia, la startup nata come reazione imprenditoriale alla tempesta che nel 2018 ha colpito le Dolomiti.
Piccoli progetti e processi narrativi raccontano lo sguardo di giovani studenti verso un mondo in costante mutazione dove si sperimentano concetti ed esperienze sui nuovi modi di vivere e percepire il cambiamento. La soluzione non esiste ma le domande costituiscono il centro del progetto.
Un’esposizione per un desiderio di creare valore sul mondo.
DOVE e QUANDO
Centro Artistico Alik Cavaliere
Via E. de Amicis 17, 20123 Milano
5VIE Design WeekMilano Design Week 2022 - Fuorisalone 5-12 giugno 2022
dalle ore 11.00 alle 20.00
BrunoGandola
1 Giugno 30 Settembre 2022
Esposizione a cura di Floriana Spalla.
Bruno Gandola è stato il mio Professore di Pittura all’Accademia di Brera e nei suoi confronti nutro non solo un sentimento di amicale quanto veritiera stima ma, anche e soprattutto, un debito formativo in particolar modo per le specificità relative alle tecniche ed ai materiali dell’arte del dipingere. Figura appartata e particolare nel panorama accademico, benché di grande spessore umano e sempre aperto al dialogo, pur avendo collaborato con i grandi maestri braidensi del ‘900 non si è mai legato agli autori della sua generazione più vicini all’avanguardia mantenendo il timone della sua ricerca orientato verso un altrove in cui rivive il bagaglio iconografico intelvese della sua infanzia.
Fu nel 1975 all’inaugurazione di una sua mostra presso la galleria L’Agrifoglio di Milano, diretta dal comune amico Alberto Pivi, che scoprii il suo immaginario: ricordo ancora quelle grandi tele realizzate a tempera grassa, quasi tutte contraddistinte e legate tra loro dagli intensi toni del blu, in cui le varie icone si calibravano adeguatamente in trasognati paesaggi dell’anima vibrantemente connotati dal sapiente uso dei complementari.
Davide Lajolo, nell’introduzione al catalogo dell’esposizione, sottolineava anch’egli l’appartatezza di Bruno relativamente alle dinamiche del mondo dell’arte e ne coglieva la determinazione a perpetuare un dipingere non tanto per il successo ma per assoluta necessità. Certo aveva letto nelle sue opere dei rimandi a Klee e Kandinski, ai quali io aggiungerei una grande conoscenza dell’opera di Chagall e della componente spirituale che la animava, ma soprattutto trovava nella sua pittura un’autentica, quanto singolare e sincera, personalità. Che poi era quello che Bruno cercava di trasmettere a noi suoi allievi più di ogni altra cosa e che, mi auguro, di aver bene imparato e riportato ai miei discenti.
Ma l’altro aspetto del nostro, decisamente affascinante, è quello dell’amore per il restauro che ha praticato, soprattutto in ambito ecclesiale, fin da giovanissimo quasi a voler scoprire delle inesplorate linee di congiunzione tra chi prima di noi ha lasciato un segno e voler farlo rivivere, con la maestrìa delle sue mani di erede dei maestri comacini dello stucco e della scagliola, affinchè la cittadinanza potesse godere di una bellezza artistica tornata a nuova vita. Per non parlare poi delle sue mirabili sculture in vari materiali, i bronzi, le vetrate, le ceramiche installate in diversi siti pubblici, privati, musei e luoghi di culto. Insomma ritengo che Bruno Gandola, al di là dell’amicizia e della gratitudine, sia un autore che non solo le giovani generazioni di artisti ma principiamente il grande pubblico debbano assolutamente conoscere al fine, certamente della bellezza ed unicità della sua opera, ma in particolar modo per focalizzarla in maniera esaustiva tra gli espletamenti di ricerca importanti delle arti visive del nostro tempo.
Stefano Pizzi, Titolare di Cattedra di Pittura all’Accademia di Brera.
DOVE E QUANDO
Biblioteca d’arte contemporanea Guido Ballo
- Lunedì, martedì, mercoledì, 9.00 - 16.30
- Giovedì, venerdì, 9.30 - 16.30
La mostra rimarrà aperta fino al 30 settembre 2022
(Chiuso in agosto)
Le mostre in Biblioteca dell’Accademia di Brera, dal 1993, tra opere grafiche e fotografiche: 150 artisti in omaggio a Piero della Francesca - Luigi Veronesi - Mario Ballocco - Emilio Scanavino - Concetto Pozzati - Franco Purini - Luciano De Vita - Luigi Ghirri - Ivano Gianola - Dylan Thomas - Gianfranco Manara - Guido Crepax - Mario Calandri - Emilio Villa - La città di Brera. Due secoli di scultura - Materiali di grafica fotografica libri - Nanni Valentini - Bruno Munari - Camillo Boito - La città di Brera. Due secoli d’incisione. I maestri storici - Giuseppe Guerreschi - Claudio Costa - Franco Grignani - Senso: i materiali di lavoro di Luchino Visconti - Fran-cesco Somaini - Bepi Romagnoni - Amilcare Rambelli - Pietro Diana - Giovanni Repossi - Renato Volpini - Luigia Zanfretta - Alberto Colognato - Giangiacomo Spadari - Edoardo Franceschini - Poien (Libri d’artista) - Il giro racconta e Due ruote in rosa - Tino Vaglieri - Gino Fersini - Igino Legnaghi - Silverio Riva - Mino Ceretti - Anna Maria Santolini - Mario Molteni - Paolo Scirpa - Gottardo Ortelli -Rodolfo Aricò - Adriana Bisi Fabbri - Anselmo Bucci - Paolo Minoli - Attilio Alfieri - Alois Riegl - Roberto Sanesi - Giovanni Campus - Pirro Cuniberti - Floriano Bo-dini - Beppe Devalle - Tonino Guerra - Natale Addamiano - Lucio Saffaro - Dome-nico Purificato - Silvio Consadori - Giancarlo Marchese - Mario Di Iorio - Salvatore Esposito - Maurizio Bottarelli - Glauco Baruzzi - Gianfilippo Usellini - Tiberio Co-lantuoni e Umberto Manfrin - Diego Esposito - Alberto Ghinzani - Luciano Gatti - Nino Cassani - Fernando De Filippi - Franco Fizzotti - Fausta Squatriti - Riccardo Cordero - Adriano Altamira - Franco Mazzucchelli - Docenti Artisti dell’Universi-tà d’Arte di Bucarest - Paola Bernardi - Vito Bucciarelli - Gino Sandri - Francesco Correggia - Romano Perusini - Giacomo Quarenghi - Angela Occhipinti - Davide Benati - Gillo Dorfles - Grazia Varisco - Goliardo Padova - Franco Fossa - Valentino Vago - Italo Bressan - Renato Galbusera - Gaetano Grillo - Gianfranco Schialvino & Gianni Verna - Gastone Mariani - Armida Lombardi - Laura Panno - Enrico Mulazzani.
Napoleone e l’Accademia. La mostra virtuale.
5 Maggio 2022
L’Accademia di Belle Arti di Brera presenta: Napoleone e l’Accademia.
Risplende l’antico ruolo che l’Accademia acquisì durante il periodo napoleonico, diventando centro promotore dell'arte contemporanea grazie ai suoi studenti più eccelsi.
Dal 5 maggio 2022, a chiusura delle celebrazioni per il Bicentenario, la mostra virtuale, patrocinata dal Ministero della Cultura, Destination Napoleon, il Comitato per il Bicentenario Napoleonico 1821-2021 e la Rete dell’Ottocento Lombardo, sarà disponibile a tutto il pubblico.
L'esposizione è stata concepita in adesione alle iniziative promosse in tutta Italia dal Comitato nazionale per il bicentenario Napoleonico 1821-2021, presieduto da Philippe Daverio al quale è succeduto Luigi Mascilli Migliorini, attivato dal 2019 da Marina Rosa, presidente del Centro di Documentazione Residenze Reali Lombarde.
a cura di Anna Mariani, Chiara Nenci, Sophia Radici e Sara Rizzi
Giovedì 5 Maggio 2022 ore 17.00
Salone Napoleonico Accademia di Belle Arti di Brera
Interverranno:
Giovanni Iovane e Maria Cristina Galli
Direttore e Vicedirettore dell’Accademia di Belle Arti di Brera;
Marina Rosa
Coordinatrice del Comitato nazionale per il bicentenario napoleonico 1821-2021;
Anna Mariani e Chiara Nenci
Responsabili del Patrimonio Storico dell'Accademia di Brera;
Sophia Radici e Sara Rizzi
Scuola di Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio artistico;
Roberto Rosso
Scuola di Nuove Tecnologie per l’Arte;
Chiara Palandri
Scuola di Restauro Camillo Boito;
Simone Ferraro e Flavia Berizzi
laureandi presso la Scuola di restauro Camillo Boito;
Riccardo Gagliarducci e Luca Porru
Brixel Digital Creative Agency.
Inaugurazione
5 Maggio 2022 ore 17.00
Salone Napoleonico
Accademia di Belle Arti di Brera
Napoleone e l’Accademia
Originariamente pensata on site, l’esposizione nasce dal progetto di tesi magistrale delle curatrici Sophia Radici e Sara Rizzi insieme alle prof.sse Anna Mariani e Chiara Nenci, per le Raccolte Storiche, e si sviluppa in collaborazione con la Scuola di Restauro Camillo Boito. Quest’ultima, grazie alla campagna di digitalizzazione fotografica, effettuata dal prof. Roberto Rosso, e i rilievi fotogrammetrici 3D, realizzati da Flavia Berizzi, ha reso possibile la messa in mostra di oltre 70 opere tra dipinti, calchi in gesso e disegni. Attraverso medium moderni si valorizza la nostra collezione di opere antiche, permettendo così di accedere a una parte di patrimonio non sempre visibile, attraverso la piattaforma virtuale realizzata da Brixel Digital Creative Agency.
La mostra narra della Brera Napoleonica e del ruolo che ha avuto nel momento in cui, dal 15 maggio 1796, Napoleone Bonaparte arrivò trionfante a Milano: finisce il dominio asburgico, durato più di novant’anni, e la città assume un volto tutto nuovo. Nei quasi vent’anni di dominio francese, Milano avrà sempre più importanza e con la costituzione della Repubblica Cisalpina (1797) e Italiana poi (1802) diventerà centro italiano del potere napoleonico e successivamente capitale del Regno d’Italia (1805).
Per consolidare il proprio potere e la propria immagine, Napoleone si impegnò sin dal principio a stringere rapporti con i più importanti artisti dell’epoca, fra cui Antonio Canova, Giuseppe Bossi e soprattutto, Andrea Appiani, che diventerà Primo Pittore del Regno. Tre artisti ed eruditi determinanti per lo sviluppo sia dell'Accademia sia delle Arti del tempo.
Luca Crippa.
Pioniere del surrealismo italiano
Mostra diffusa - Inaugurazione sabato 9 aprile 2022
Il Comune di Seregno, erede testamentario di gran parte delle opere di Luca Crippa (1922-2002) organizza, nel centenario della nascita dell’artista, la mostra "Luca Crippa. Pioniere del surrealismo italiano", prima grande retrospettiva internazionale a lui dedicata dopo la morte.
L’esposizione si inaugurerà sabato 9 aprile 2022 e sarà visitabile dal 9 aprile al 29 giugno 2022 negli spazi espositivi, ben cinque, che corrispondono alle cinque sezioni che documentano la ricerca e il percorso attraverso le “grandi opere”, la grafica, i disegni e i collages e, infine, i polimaterici.
Luca Crippa (Seregno, 1922 - 2002) è fra i protagonisti dell’arte italiana del XX secolo: il suo lavoro, che attraversa tutta la seconda metà del secolo scorso e giunge ai primi decenni del nuovo millennio, ha mantenuto una coerenza di fondo pur nella grande diversità degli esiti raggiunti nei vari periodi della sua attività artistica, rimanendo tanto vicino alle correnti a lui contemporanee quanto autonomo nella sua ricerca incessante. La mostra offre l’occasione per una lettura complessiva dell’opera dell’artista permettendo di tracciarne la storia.
Il percorso espositivo è articolato in senso cronologico, in modo da offrire una visione complessiva dei diversi periodi del suo fare arte fin dal 1940, poi la sua partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1964, alla Quadriennale di Roma nel 1965, e via via fino al 2002. Le oltre 150 opere esposte sono rappresentative degli snodi cruciali nella storia di Luca Crippa, dai primi lavori in cui l’attenzione si rivolge a un realismo accademico, agli svolgimenti innovativi di effervescente ricerca creativa, esplosiva e fortemente prolifica, spaziando dal disegno al collage, dalla scultura-opera polimaterica all’oggetto-design, fino alla scenografia; sino agli esiti degli ultimi lavori. Incisore, pittore e scenografo seregnese, è stato il più grande disegnatore italiano del secondo dopoguerra.
Alla mostra è abbinato il catalogo “Luca Crippa. Pioniere del Surrealismo italiano”, curato da Carlo Franza e edito da Skira.
Alla mostra dedicata a Luca Crippa si affianca “Omaggio a Luca Crippa. Il ricordo di trentacinque artisti dell’Accademia di Brera”, una mostra nella mostra di docenti dell’Accademia di Brera coordinati da Carlo Franza e da Stefano Pizzi. Anche la sezione “Omaggio a Luca Crippa” si avvalora di un catalogo, edito da Fondazione Elisabetta Sgarbi, in cui sono pubblicate le opere dei docenti di Brera, una introduzione di Elisabetta Sgarbi, un saluto della Presidente dell’Accademia di Brera Livia Pomodoro, una pagina-ricordo di Stefano Pizzi e un testo introduttivo di Carlo Franza.
Mostra diffusa - Comune di Seregno
La mostra è visibile dal 6 aprile al 29 giugno 2022
Cerimonia di inaugurazione sabato 9 aprile 2022Luoghi espositivi:
Galleria Civica Ezio Mariani
Museo Vignoli
L'Auditorium
Palazzo Landriani Caponaghi
Biblioteca civica Ettore Pozzoli
Enrico Mulazzani - Affioramenti
Dal 24 marzo 2022 al 20 maggio 2022
Mostra
L’Accademia di Belle Arti di Brera rende omaggio alla ricerca artistica di Enrico Mulazzani (Sogliano al Rubicone, 1949) con una mostra di opere su carta dedicate alla sua recente indagine segnico-astratta.
Dopo aver frequentato a metà degli anni ‘60 l’Istituto Statale d’Arte “Adolfo Venturi” di Modena, Mulazzani si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna, conseguendo il diploma in Scenografia nel 1971. La sua formazione avviene al Teatro Comunale di Bologna grazie alla preziosa guida di Ovidio Gardenghi che gli permette di vedere all’opera artisti straordinari come Luciano Minguzzi, Sandro Bolchi, Luciano De Vita, Pierluigi Pizzi, Pietro Zuffi e di collaborare con essi. Di pari passo all’attività di scenografo Mulazzani si dedica a quella di pittore tenendo mostre personali curate da critici come Giovanni Maria Accame, Claudio Cerritelli, Marco Meneguzzo, Roberto Pasini, studiosi della linea informale, aniconica e astratta.
La pittura documentata nella presente esposizione fluisce per istanti successivi, segni di energia che si accumulano con scatti instabili, tracce improvvise come fremiti del colore in vibrazione, all’interno dei quali il gesto interviene con ritmi veloci, in presa diretta e senza mediazioni. Lo spettatore è sollecitato dal differente orientamento delle tracce, dal sottile dinamismo dell’ocra e del verde, del rosso e del nero, alternati ai bagliori del bianco. In tal senso, l’immagine si disgrega e vive di attimi molteplici che scandiscono la successione spazio-temporale dei segni attraverso continui spostamenti. La superficie pittorica è luogo di lievi affioramenti, apparizioni mutevoli, schermi del visibile dove la luce filtra e si insinua tra un frammento e l’altro. Le tracce di colore non sono mai date per scontate, per quanto possa esistere un progetto preliminare Mulazzani è disposto a modificarlo durante il lavoro, fino a farsi sorprendere da nuovi orientamenti che la frammentazione rende possibili. La pelle della pittura suggerisce effetti di sottile sensibilità esecutiva e, al tempo stesso, rispecchia il carattere inquieto dell’artista, alle prese con una concezione del dipingere come energia espansiva del colore in sintonia con la vitalità del segno.
Enrico Mulazzani è stato dal 1990 al 2013 professore ordinario del corso Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, ricoprendo anche l’incarico di direttore della Scuola di Scenografia.
Dal 24 marzo 2022 al 20 maggio 2022
Dal lunedì al mercoledì dalle ore 9:30 alle ore 16:30
Giovedì e venerdì dalle ore 9:30 alle ore 15:00Biblioteca dell'Accademia di belle Arti di Brera
Inaugurazione giovedì 24 marzo 2022 ore 12
CrossPrint
Mostra a cura di Chiara Giorgetti e Adriano Moneghetti
Martedì 23 novembre ore 17.00 Artepassante di Porta Venezia
Se fino ad alcuni anni fa parlare di grafica d'arte era esclusivamente legato alla riproducibilità ed era posta molta enfasi sugli aspetti tecnici oggi sia i metodi che i formati sono svincolati da qualsiasi regola e sono scelti liberamente in base all’obiettivo dell’artista. Si tende ad interrogarsi non solo sul “come” della tecnica, ma a porsi legittime domande sul “cosa” e “perché” dell'arte. La scelta di dare visibilità a questa tipologia di ricerca è in linea con la tendenza attuale che mira a valorizzare il lavoro multidisciplinare degli artisti contemporanei.
La serie di lavori presenti in questa mostra ne è un esempio, ormai superate le riflessioni sui confini, i limiti e i conflitti della grafica d'arte in rapporto ai nuovi mezzi tecnologici gli artisti adattano gli strumenti tecnici alle finalità espressive e non meramente riproduttive. Protagonisti dell’evento sono gli studenti del Biennio Specialistico di Grafica d’arte dell’Accademia di Brera che hanno ideato e realizzato dei lavori che fossero in grado di dialogare con lo spazio delle finestre vetrine e al contempo con lo spazio circostante continuamente attraversato da persone in transito da un luogo all’altro.
L’obiettivo sembra quindi quello di cercare, analizzare e affermare l’esistenza di relazioni implicite tra le diverse discipline ritenute in passato incompatibili (conoscenze e competenze artistico- artigianali versus ideazione-progetto, tematiche colte, storiche, concettuali, ecc.) favorendo in tal modo una completa e complessa consapevolezza dei fatti dell’arte contemporanea.
Artepassante di Porta Venezia
La mostra sarà visitabile dal 23 novembre al 19 dicembre 2021
L'inaugurazione sarà martedì 23 novembre ore 17.00
Boito Architetto
Progetto di ricerca e valorizzazione digitale delle fonti archivistiche e librarie intitolato a Camillo Boito.
Dall' 01/12/2021 al 26/01/2022
Nasce dal consorzio di Politecnico di Milano, Accademia di Brera e Politecnico di Torino il progetto di ricerca e valorizzazione digitale delle fonti archivistiche e librarie intitolato a Camillo Boito.
Pensare a un rilancio della creatività, dell’innovazione e della produzione di qualità, anche e soprattutto nella straordinaria prospettiva post-pandemica, costituisce un terreno elettivo per la valorizzazione della memoria e delle fonti della cultura e della storia del saper fare italiano.
“Boito architetto e archivio digitale” è un progetto di ricerca che ha come obbiettivo la riconsiderazione del ruolo svolto da Boito nella cultura dell’architettura e del progetto e nella formazione della cosiddetta Scuola di Milano; la valorizzazione dalla rivista Arte Italiana Decorativa e Industriale (AIDI) come originale organo della formazione e divulgazione dell’industria artistica italiana.
- la presente mostra offre un’inedita lettura della lezione architettonica del maestro e l’incubazione di un archivio digitale che raccolga le membra disiecta del vasto movimento per la riforma dell’istruzione architettonica, artistica e industriale, delle relative fonti, pubblicazioni e ricerche in corso;
- l’avvio del sito web dedicato, di cui il partenariato tra il Politecnico di Milano, l’Accademia di Brera e il Politecnico di Torino rappresenta un primo nucleo fondativo;
- la fondazione di un Centro Studi omonimo che garantisca continuità e futuro all’attività di valorizzazione delle fonti coinvolte.
Galleria del Progetto
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni- AUI
Politecnico di Milano
Via Ampère 2 Milano
Dall'01 dicembre 2021 al 26 gennaio 2022
Mostra “Laura Panno. Toreaux androgynes”
Dal 18 novembre 2021 al 21 gennaio 2021
Biblioteca, via Brera 28, Milano
L’Accademia di Belle Arti di Brera rende omaggio alla ricerca artistica di Laura Panno (Montebelluna-Treviso, 1954) con una mostra di opere su carta dedicate ad alcuni temi della sua indagine figurale, in primo luogo le interpretazioni del corpo umano e animale. In quest’ambito assume particolare rilevanza l’immagine indomabile del toro come metafora dei valori sensuali dell’esistenza, fonte di energia primordiale che l’artista dilata trasfigurando i dettagli anatomici (l’occhio, la bocca, le corna, le froge) per immaginare una diversa identità attraverso le interrelazioni del segno e del colore.
La potente espressività delle forme suggerisce una serie di varianti iconografiche che indagano l’evolversi sinuoso della figura taurina al di là dei suoi stereotipi ricorrenti, con un senso di partecipazione emozionale alla sua fisica irruenza. Il corpo a corpo con l’immagine impetuosa dell’animale è condotto da Laura Panno accentuando le movenze della testa, rappresentata nell’immediatezza della sua presenza, vista di fronte, di profilo, di tre quarti, frammenti icastici di una visione in divenire. D’altro lato, la mostra propone un viaggio intorno alla figura dell’uomo come dialogo tra le tensioni muscolari del corpo e le prospettive plastiche dello spazio, con l’inserimento di sottili reti metalliche che conferiscono alla superficie parvenze aggettanti, piani sovrapposti giocati tra luce ed ombra.
Sul filo di queste ambivalenze Laura Panno interpreta la natura primigenia del corpo umano come presenza esclusiva sulla scena della rappresentazione, in tal senso adotta slanci trasversali sempre diversi, slittamenti e ribaltamenti che offrono forti impatti percettivi. Questo esercizio compositivo è sottoposto alle movenze contrapposte dell’immagine corporea, alle vibrazioni tattili dell’epidermide, all’ardore sensoriale del nudo come tramite di una visione liberatoria totale.
Le potenzialità della figura umana sono esplorate attraverso l’uso magistrale di differenti tecniche grafiche, in egual modo affidate alla qualità intuiva del segno e alle sensibili cromie che affiorano dai palpiti dell’ombra e, al tempo stesso, si addensano nella luce del nero, inquieta oscillazione di pensieri legati alle atmosfere del vissuto. Dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia Laura Panno ha insegnato dal 1980 al 2018 Tecniche dell’incisione all’Accademia di Brera, dove è stata anche coordinatrice e docente nel Biennio specialistico di Grafica d’arte.
Dal 18 novembre 2021 al 21 gennaio 2022
Dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle ore 16:30
Giovedì 18 novembre 2021 ore 12
Milano Scultura - 5° edizione
12,13,14 novembre 2021
Parco Esposizione Novegro, Segrate (MI)
Progetto a cura di
Marco Scifo
Michele D’Agostino
Scuola di Scultura
Direttore di Scuola Massimo Pellegrinetti
Coordinatore Triennio Roberto Priod
Coordinatore Biennio Gianpiero Moioli
Il Laboratorio di fonderia è un luogo che abbraccia tutti i linguaggi delle Arti Visive.
Territorio d’incontro, di ricerca e sperimentazione, ospita in modo dinamico gli allievi e il loro operato.
Ogni progetto viene concepito in relazione alla ricerca degli studenti ed è accompagnato da un’attività di presentazione e dialogo tra gli allievi e il docente.
Il laboratorio comprende al suo interno un’area dedicata alle attività realizzative, in cui gli studenti danno forma alle loro idee e presentano le loro ricerche individuali.
Oltre alla questione didattica, il corso di Fonderia, come la stessa scuola di Scultura a Brera, è soprattutto un luogo d’addensamento dove le diversità e le caratteristiche di ogni suo abitante sono e devono essere, sempre più emancipate.
La nostra visione si deve fondare sullo stupore, sulla curiosità e sull’emotività. Abbiamo bisogno di sguardi stupiti che sappiano proiettarci in un futuro attivo, in cui il laboratorio svolga un ruolo di raccordo, promulgatore di idee e di nuove forme di comunicazione.
La docenza relativa al corso di Fonderia, triennio e biennio, ha l’ambizione di promuovere il linguaggio collettivo, connesso a livello nazionale ed internazionale, con luoghi di cultura, per poter stabilire forme di comunicazione e esposizione. Un corso aperto al dialogo, alle nuove proposte, che dà voce al territorio, vivo, capace di contenere interazioni, di modificarsi nel tempo e di aprirsi a una nuova valorizzazione e al mercato.
Creare sinergie territoriali, promuovere le risorse naturalistiche, paesaggistiche, architettoniche e scientifiche del territorio; il nostro patrimonio testimonia le relazioni dell’uomo con la storia.
A conferma di quanto precedentemente affermato, l’occasione offertaci da “Milano Scultura”, è stata ideale per realizzare un progetto che nel naturale manifesta il suo fil rouge.
Già il titolo Primigènio, dal latino primigenius, che appartiene alle origini del mondo e degli esseri viventi, che risale ai tempi più remoti, all’umanità, al mondo animale e vegetale, alle divinità primigènie; introduce pragmaticamente la messa in luogo delle opere in mostra.
All’interno dello spazio espositivo, si incontreranno sculture che del metallo fuso hanno fatto la loro stessa anima oltre che forma; bronzo, oro, alluminio, peltro che combinati ad elementi e materie differenti, si legano tra di loro in un percorso denso del rapporto tra docente e allievo.
Incontro tra pensiero e lavoro a quattro mani, dove a seguito dell’idea, l’azione diventa forma.
Un flusso operoso che colma le giornate laboratoriali, come il metallo liquido entra nelle forme prendendo il posto di quel vuoto che in precedenza era anch’esso pieno.
È nella traduzione della forma, da una materia ad un'altra, che risiede il segreto della scultura in metallo fuso.
Milano Scultura
2021 – 5° Edizione
Parco Esposizioni Novegro, Segrate (MI)
Venerdì 12 novembre dalle ore 18.00 alle ore 21.00
Sabato 13 novembre dalle ore 10.00 alle ore 19.00
Domenica 14 novembre dalle ore 10.00 alle ore 19.00
Benedetta Lucca
Carola Varacalli
Gaia Cecconi
Giuseppe Raffaele
Martina Salmeri
Silvia Fiacco