Si apre l'XI rassegna di CINEMA & ARTI al Palazzo del Cinema ANTEO

Ingresso gratuito dalle ore 14.00 alle 19.00

«Cinema&Arti.Brera 2022» a cura di Valerio Ambiveri, Laura Lombardi e Elisabetta Longari giunge alla XI edizione.

La rassegna, che ritrova quest’anno l’esperienza fondamentale della visione in sala, al Cinema Anteo, si inserisce nel dibattito, imprescindibile, tra cinema e arti, nel quale l’urgenza di confronto e contaminazione tra ambiti culturali paralleli e, in qualche caso, complementari, giunge a esiti di notevole interesse, facendo emergere il proficuo e sempre intrigante scambio con il mondo del teatro, della letteratura, della fotografia, della musica e della danza.

Scopri la tre giorni.

Ore 14.00

Immagine segnaposto

BLUE YELLOW
regia: Adrian Johnston
coreografia: Jonathan Burrows danzatrice: Sylvie Guillem Gran Bretagna, 1995, 12.21’

Una produzione del 1995 del coreografo Jonathan Burrows e l’autore cinematografico e regista Adam Roberts, interpretata da Sylvie Guillem: «In una stanza qualcuno sta danzando – ha scritto Roberts -. Nella stanza entrano i raggi del sole. Una stanza inondata di luce. Che cosa si può vedere attraverso la porta che si apre in una parete blu, all’interno dello studio con le pareti gialle?».

Immagine di repertorio

LINES HORIZONTAL 1962
MOSAIC 1965
SYNCHRONOMIE 1971

regia: Norman McClaren Canada, 5’+5’+7’

Questi corti di Norman McLaren presentano, al di là delle diverse tecniche utilizzate quali l’animazione o l’intervento diretto sulla pellicola, la sincronizzazione di immagini a colori e suoni, affinché sullo schermo si veda ciò che si sente.

Immagine di repertorio

IL COLORE DEL MELOGRANO
regia: Sergej Parajanov URSS, 1968, 78’

Il colore del melograno di Sergei Parajanov è una fantasia sulla vita del poeta armeno trovatore (ashugh) Sayat-Nova del diciottesimo secolo, che scrisse poesie in tre lingue: armeno, azero e georgiano. Il film è strutturato come una serie di tableaux che evocano i principi pittorici della miniatura persiana. La versione qui presentata è la versione armena restaurata. Il regista è uno dei giganti della cinematografia del secolo scorso anche se poco noto al grande pubblico in quanto è stato un perseguitato politico e i suoi pochi film sono stati soggetti a censura.
 

Ore 16.00

Immagine di repertorio

FILM N.4 e FILM N.13
regia: Luigi Veronesi Italia, 1940, 5’+7’

In Film 4, abbandonando ogni riferimento figurativo, Veronesi realizza un vero film “astratto”, costruito attraverso il susseguirsi ritmico di macchie di colore, tondi, linee, scarabocchi, punti grandi e piccoli. Deposta definitivamente la cinepresa, l’artista lavora direttamente sulla pellicola, dipingendola a mano con minuscoli pennelli. Veronesi elaborò un metodo sistematico per la trasposizione visiva del suono, esposto compiutamente in alcuni scritti teorici pubblicati negli anni Settanta.

Immagine di repertorio

A BIGGER SPLASH
regia: Jack Hazan
Gran Bretagna, 1974, 105’

Benché vi figurino persone vere con i loro veri nomi ed eventi che in linea di massima corrispondono a fatti reali, il film d’esordio di Jack Hazan deve alla finzione almeno tanto quanto al documentario nel suo tentativo di trasmettere la vita interiore di un uomo che era già allora uno degli artisti britannici più celebrati. Trattandosi di un film che mette a nudo così tanto, lo stesso David Hockney nutriva sentimenti contrastanti riguardo al risultato finale, tanto che propose all’autore di acquistare il negativo.

Ore 18.15

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ALESSANDRO MENDINI. VOLEVO ESSERE WALT DISNEY
regia: Francesca Molteni
Italia, 2016, 35’

Voleva essere Walt Disney ed è diventato Alessandro Mendini. Creatore di un universo parallelo, ironico e tragico, personale e capace di parlare al mondo, intrecciando architettura, arte e design. Mendini nel film racconta un sogno diventato realtà, le ossessioni e le utopie di come progettare un oggetto di design perfetto. “Il mio modo di agire e progettare è un bisogno autobiografico”, dice, “ho la sensazione di appartenere al passato, uso metodi antichi, lontani dalla logica di oggi, come la matita”. 

A seguire incontro con FRANCESCA MOLTENI

Ore 14.00

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QUAD I
Regia: Samuel Beckett
Germania, 1981, 13’

Nel 1981 Samuel Beckett ha scritto espressamente per la Scuola di Danza di Stoccarda quella che lo stesso autore definì una “follia televisiva”: far muovere al ritmo di percussioni quattro danzatori lungo le linee di un invisibile quadrato sul pavimento.

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WITTGENSTEIN 
regia: Derek Jarman 
Gran Bretagna,1994, 75’

Visionario fino in fondo, Derek Jarman ha diretto un film di impianto teatrale, ma si tratta di teatro al servizio del cinema. Le vicende biografiche e il pensiero di Ludwig Wittgenstein, filosofo austriaco autore del Tractatus logico-philosophicus che si è molto interrogato sulla natura dei colori, è restituito attraverso tableaux di fortissima intensità cromatica. 
 

ore 15.30

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VAN GOGH
Regia: Alain Resnais
Francia, 1948, 20’

Opera seminale nella filmografia di Alain Resnais, il breve documentario affronta la biografia del grande pittore olandese, illustrata soltanto attraverso i suoi dipinti. Nell’ambito di questa esperienza il regista afferma il valore centrale del montaggio che si fa più serrato quando il quadro psichico di Van Gogh peggiora. Girato in bianco e nero non solo per motivi economici, ma anche per illustrare più adeguatamente «l’architettura tragica della pittura di Van Gogh» e per «creare legami tra tele estremamente diverse» (Resnais), il film costituisce un tentativo rigoroso di restituire attraverso mezzi linguistici specificamente cinematografici un altro linguaggio. 

Immagine di repertorio

THE HUMAN VOICE
Regia: Pedro Almodovar
Spagna, 2021, 30’

Tratto dall’omonima celebre piece di Cocteau, racconta la storia di una donna che aspetta che l’uomo che lei ama e che l’ha abbandonata torni a casa per ritirare le ultime cose. Con lei è rimasto anche il cane, inconsapevole di essere stato abbandonato dal suo padrone. Una magnifica prova d’attrice (Tilda Swinton) si coniuga a un’interpretazione registica che si avvale dell’utilizzo del colore puro, violento e gridato per esaltare le sfumature delle forti emozioni in gioco. 
 

ore 16.30

Immagine di repertorio

GIGI
regia: Vincent Minnelli
USA, 1958, 116’

Nella Parigi bohemien di fine Ottocento, la piccola Gigi, figlia di una cantante di operetta, viene affidata da sua madre, che non intende occuparsi di lei, alle cure della nonna materna e di una zia. Le due donne, sotto la loro apparenza di rispettabilità borghese, nascondono un passato di prostitute di alto bordo e intendono crescere Gigi iniziandola allo stesso mestiere. Benché sia stata educata e sia cresciuta in questo ambiente, la piccola Gigi rimane una ragazza onesta e spontanea, incapace di dissimulare i propri sentimenti. La zia e la nonna, incuranti di questo, le hanno già trovato un protettore nella persona del Gaston Lacaille. Il giovane, cresciuto anche lui tra gli agi e i divertimenti della vita borghese, non si sente a proprio agio in quel mondo e si rifugia sempre più spesso a casa di Gigi dove, a contatto con la sua spontaneità, può essere se stesso e lasciarsi andare ad atteggiamenti camerateschi. Quando però si rende conto che Gigi sta crescendo ed è diventata una giovane donna, Gaston si accorge che il loro cameratismo si sta trasformando in amore.

A seguire incontro con DANIELA TURCO

Ore 14.00

Immagine di repertorio

MXAKI
regia: Octavio Iturbe
musica: S20

Un solo del 2015 basato sulla performance Accumulated Layout di Hiroaki Umeda, regia e concept Octavio Iturbe/ musiche S20.
Umeda, coreografo, ballerino e artista visivo giapponese, definisce i suoi lavori “al contempo minimali e radicali, delicati e violenti, molto vicini alle radici giapponesi”. 
 

Immagine di repertorio

IRIS
regia: Fenton Bailey, Randy Barbato
USA-Germania, 2016, 108’

Ha cambiato design alla Casa Bianca per ben nove presidenti, da Truman a Clinton. Loro sono passati, lei è ancora qui, con gli stessi enormi occhiali tondi, gli accessori vistosi e l’immancabile rossetto scarlatto. Iris Apfel oggi ha 93 anni ma la sua energia e la sua la passione per il lavoro non sono scemati, come testimoniano i continui esperimenti stilistici frutto di fortunate combinazioni. 
 

Ore 15.45

Immagine di repertorio

WOLFGANG LAIB. WITHOUT TIME, WITHOUT PLACE, WITHOUT BODY
regia: Francesco Cacchiani
Italia, 2019-21, 45’

l film, guidato dalla voce narrante di Laib stesso, ripercorre le fasi di allestimento e realizzazione del progetto che ha dato vita a un dialogo serrato tra la ricerca dell’artista tedesco e alcuni grandi artisti fiorentini del passato (Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Benozzo Gozzoli e Beato Angelico). Le opere minimali di Laib, realizzate con elementi naturali come polline e cera d’api, riportano a questioni di grande interesse quali la relazione tra scultura, architettura e natura, mentre la sua pratica creativa, coniugando pensiero orientale e occidentale, rappresenta un’indicazione poetica lontana dall’antropocentrismo. 

Un progetto del Museo del Novecento di Firenze, a cura di Sergio Risaliti e prodotto da MUSE.
 

Immagine di repertorio

DREAMS THAT MONEY CAN BUY
regia: Hans Richter
USA, 1947, 99’

Dreams That Money Can Buy è stato scritto, e diretto dall’artista dada e surrealista Hans Richter. Girato a New York, il film consiste di una cornice narrativa in cui vengono incastonati sei episodi, rispettivamente firmati da Max Ernst, Man Ray, Marcel Duchamp, Fernand Leger, Alexander Calder e dallo stesso Richter. Ogni episodio si avvale anche della collaborazione di un musicista diverso che scrive uno score ad hoc, come nel caso di John Cage per “il sogno” di Duchamp.
 

Ore 18.15

Immagine di repertorio

RAINBOW
regia: Aleksandar Vujovic
Montenegro/Italia, 2020, 17’

Un film che racconta un evento ricco di conseguenze vissuto da un bambino di cinque anni, che mentre intraprende un viaggio con il padre, scopre intensamente la magia del colore. Attraverso questa esperienza egli tocca per la prima volta la propria vocazione, sente perentoriamente la chiamata per l’arte. Questo episodio appartiene alla memoria di Gaetano Grillo che ha speso molti anni come docente all’Accademia di Brera, dove il regista montenegrino si è formato.

A seguire incontro con ALEKSANDAR VUJOVIC e GAETANO GRILLO
 

DOVE e QUANDO
11 | 12 | 13 Maggio
dalle ore 14.00 alle ore 19.00

ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
sala President
Piazza Venticinque Aprile, 8 - Milano

Ingresso gratuito
i film sono in lingua originale sottotitolati

La rassegna, gratuita, è rivolta principalmente agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera ma è aperta alla fruizione di qualsiasi persona interessata alla tematica del colore e alla visione dei titoli proposti.

Il tema dell’XI edizione è infatti il colore. La scelta si è orientata su film nei quali il colore è protagonista o elemento importante della narrazione, spesso evocato dai titoli stessi di alcune pellicole, in un arco di tempo che va dagli anni Quaranta del XX secolo ai giorni nostri, con rari materiali d’archivio restaurati, film cult e altri sperimentali, per andare incontro a diversi interessi e curiosità e per mostrare quanto il ruolo del colore sia trasversale nella traduzione di significati.

A testimoniare la forza di queste interrelazioni che portano a un’amplificazione di senso, «Cinema&Arti.Brera» rinnova la collaborazione ormai pluriennale con Cro.me, Cronaca e Memoria dello Spettacolo che presenta in quest’ambito, come di consueto, una selezione dedicata alla danza, e, per il quinto anno col Cinema Anteo.

Programma appuntamenti