GiancarloZema
9 giugno 2022
Con l'arch. Giancarlo Zema, ci immergeremo nelle sue architetture smart ed eco sostenibili per la mobilità aerea del futuro.
Una visione entusiasmante di progetti e collaborazioni in corso a livello internazionale come risposta al sempre più crescente settore dei droni per lo UAM (Urban Air Mobility) per il trasporto passeggeri, merci e per la sicurezza stradale.
Saremo poi accompagnati nelle Smart City del futuro, attraverso i suoi lavori per Smart Road e Green Island per la rete autostradale Italiana, con architetture e prodotti di design specifici per le città interconnesse del futuro per visualizzare e capire meglio le tendenze che vivremo nei prossimi anni.
A cura del Direttore della Scuola di Progettazione Artistica per l'Impresa Prof. Roberto Semprini
Prof. Antonio Ciurleo
Disegno architettonico di stile e arredo
Prof. Fabio lannotta
Metodologia della progettazione
Arch. Giancarlo Zema
Chairman GZDG
Dott. Marcello Merlino
Founder Paulownia Piemonte
DOVE e QUANDO
Giovedì 9 giugno ore 10.00
Sala Napoleonica
BreraDesignDistrict
Venerdì 3 giugno
La Scuola di Progettazione Artistica per l’impresa, Direttore Roberto Semprini.
Il Biennio di specializzazione in Product Design Corso di Cultura del Progetto
Marta Zanotto
Account Executive | Studiolabo | Brera Design District
Angela Ponzini
Account Executive & Project Manager | Studiolabo | Brera Design District
gli eventi principali del Fuori Salone 2022 nel Brera Design District dal 6 al 12 giugno
DOVE e QUANDO
Venerdì 3 giugno
ore 10:00
presso Sala Napoleonicacollegamento online:
https://meet.google.com/zhw-fwgk-ktt
Shipwrecks Naufragi
31 maggio 2022
Prosegue il ciclo di incontri proposti dal Biennio di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera con la presentazione del libro/catalogo, Shipwrecks/Naufragi di Alessandro Cipriani e Giulio Latini, a cura di Valentino Catricalà.
Lavoro interamente ispirato alla crisi esistenziale di popoli alla deriva. Un libro che tuttavia in qualche modo riguarda anche i valori della nostra Costituzione, oggi messa spesso alla prova quando si tratta di riconoscerne i suoi principi fondanti nei confronti di chi approda, naufrago sulle nostre coste o semplicemente transita da migrante, rifugiato, sfollato, profugo sul territorio del nostro Paese, l’Italia. Una pubblicazione che evidenzia quindi la complessità dell’accoglienza come della solidarietà, una emergenza esistenziale che per molti aspetti vuole ricordarci chi siamo e verso dove andiamo.
DOVE e QUANDO
Martedì 31 maggio 2022
ore 11.00
AULA 48 (ex Studio Hayez)L’incontro si terrà in presenza e online
(Collegamento su Google Meet Classroom)
“Il radicale naufragio del nostro esistere”. Così Giulio Latini, nella conversazione con Lorenzo Madaro qui pubblicata, descrive, in una battuta tanto complessa quanto diretta, la condizione esistenziale che trapela, trasuda, da ogni inquadratura della trilogia video Shipwrecks/Naufragi, opera oggetto di questo libro/catalogo. Un oggetto libro che ha l’obiettivo di racchiudere più di venti anni di lavoro e una produzione sviluppata in molte fasi diverse, qui ben documentate e accompagnate dai testi di eminenti studiosi come Guido Barbieri, Giovanni Bietti, Laura Cherubini, Marco Maria Gazzano, Lo-‐renzo Madaro. È agli inizi degli anni ’90 che Giulio Latini comincia a riflettere sui temi del naufragio in reazione agli eventi atroci vissuti da molti popoli all’epoca entrati in una guerra fratricida nei Balcani. Eventi feroci nella loro follia che costrinsero migliaia di persone ad emigrare anche in Italia.
Per la prima volta nella storia, abbastanza tardi rispetto ad altre nazioni europee, non eravamo noi italiani che cercavamo fortuna all’estero, ma era l’estero, un certo tipo di estero, che vedeva nell’Italia l’America, il paese della speranza e della salvezza, o, usando il titolo della celebre opera del regista Gianni Amelio, LAMERICA. Si addensano così in Latini le prime immagini delle migrazioni vei-‐colate da media all’epoca ancora elettronici, quali la televisione. Così la guerra, che per l’immaginario degli italiani apparteneva a mezzi di riproduzione meccanici in bianco e nero (così ab-‐biamo imparato a conoscere la Seconda Guerra Mondiale), era ora demandata a immagini elettroni-‐che della televisione o del video. La guerra, la migrazione, la sua documentazione, la sua traduzione in immagine, rappresentano così il bacino di partenza di un immaginario che si consoliderà in Latini dagli anni Novanta. È seguendo questo esercizio della ragione e del sentimento che Latini strutturerà un percorso di riflessione artistico e teorico che lo porterà a dialogare con l’opera d’arte simbolo del naufragio: La Zattera della Medusa (1819) di Géricault. Un capolavoro che in una immagine conden-‐sa tutta la crisi esistenziale di un popolo ormai alla deriva. “Il radicale naufragio del nostro esistere”, ci dice, dunque, Latini. Un naufragio, una condizione esistenziale che a ben guardare permea oggi tutta la società occidentale e che si rende evidente nel momento in cui entriamo in contatto con l’opera Scène de naufrage, destinata a dischiudere lo spazio e il tempo della trilogia audiovisiva Shi-‐pwrecks/Naufragi, preziosamente arricchita dal dialogo creativamente produttivo con il compositore Alessandro Cipriani.[...]
Valentino Catricalà
Incontro con Marcello Fois
7 giugno 2022
Nell’ambito del proprio corso di Storia dell’arte contemporanea intitolato Eros, desiderio e amore nell’esperienza artistica dell’ultimo secolo, la Prof.ssa Angela Sanna ospiterà lo scrittore Marcello Fois.
Un autore i cui personaggi prendono forma dai loro stessi sentimenti ed emozioni, da quelli più oscuri e atavici a quelli più comuni e scoperti.
DOVE e QUANDO
ONLINE
Martedì 7 giugno 2022 ore 15.00
Su Google Meet al seguente link:
Scrittore, commediografo e sceneggiatore, Macello Fois (Nuoro, 1960) si laurea in Italianistica all’Università di Bologna nel 1986. Nel 1992 pubblica il suo primo romanzo, Ferro recente, cui segue Picta, che gli vale il Premio Italo Calvino. Tra il 1998 e il 2002 pubblica la trilogia composta dai romanzi Sempre caro, Sangue dal cielo e L’altro mondo. Negli anni ha ottenuto numerosi riconoscimenti fra i quali il premio Volponi e il premio Super Grinzane Cavour per la narrativa italiana, entrambi ottenuti con il romanzo Memoria del vuoto (2006). Nel 2007 si aggiudica il Premio Fedeli con Dura madre oltre al Premio Lama e trama alla carriera. Nel 2012 è stato tra i finalisti del Premio Campiello con Nel tempo di mezzo (2012), secondo romanzo della saga dei Chironi, risultato poi vincitore del Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante. Con Luce perfetta vince il Premio Mondello Opera italiana nel 2016, anno in cui pubblica anche Manuale di lettura creativa, Stesso sangue (con J. Nesbø, L. Macchiavelli, J.R. Lansdale e F. Guccini), Quasi Grazia. Seguono Del dirsi addio (2017), la raccolta poetica L’infinito non finire (2018), il saggio Renzo, Lucia e io (2018), Pietro e Paolo (2019), il saggio L’invenzione degli italiani (2021). Nel 2021 ha scritto uno dei racconti della raccolta Le ferite, per i cinquant’anni di Medici senza frontiere. Fois ha una folta produzione anche come sceneggiatore per il cinema, la televisione, il teatro.
FrancoFalasca
1 Giugno 2022
“L’arte è sempre quella che distrugge l’idea che hai dell’arte, insinuando l’idea di un mondo nel quale tuttavia stai vivendo inconsapevolmente.”
“Una lingua è un luogo angoscioso dove con parole superficiali si tenta di dire cose profonde.” F.F.
Prosegue il ciclo di incontri proposti dal Biennio di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera (via Brera 28 Milano), per dialogare con personalità del mondo dell’arte e della cultura particolarmente impegnate in azioni che esplorano la relazione tra Realtà, Società, Civiltà e Arte.
Protagonista di questo incontro sarà Franco Falasca, artista, poeta visivo, filosofo, fotografo, storico membro fondatore nel 1973 dell’Ufficio per l’Immaginazione Preventiva, insieme a Tullio Catalano e Carlo Maurizio Benveduti, con cui ha collaborato fino al 1979, tentando di ampliare o indefinire la nozione di arte e letteratura.
Sarà presentato da Maria Cristiana Fioretti, direttrice della Scuola di Decorazione e da Sergio Nannicola, coordinatore e docente di Decorazione del Biennio specialistico.
Interverrà Lucilla Meloni, storica dell’arte.
Letture a cura di Irene Sabetta.
DOVE E QUANDO
Mercoledì 1 Giugno 2022
ore 11.00
aula 48 (Aula Hayez)
BrunoGandola
1 Giugno 30 Settembre 2022
Esposizione a cura di Floriana Spalla.
Bruno Gandola è stato il mio Professore di Pittura all’Accademia di Brera e nei suoi confronti nutro non solo un sentimento di amicale quanto veritiera stima ma, anche e soprattutto, un debito formativo in particolar modo per le specificità relative alle tecniche ed ai materiali dell’arte del dipingere. Figura appartata e particolare nel panorama accademico, benché di grande spessore umano e sempre aperto al dialogo, pur avendo collaborato con i grandi maestri braidensi del ‘900 non si è mai legato agli autori della sua generazione più vicini all’avanguardia mantenendo il timone della sua ricerca orientato verso un altrove in cui rivive il bagaglio iconografico intelvese della sua infanzia.
Fu nel 1975 all’inaugurazione di una sua mostra presso la galleria L’Agrifoglio di Milano, diretta dal comune amico Alberto Pivi, che scoprii il suo immaginario: ricordo ancora quelle grandi tele realizzate a tempera grassa, quasi tutte contraddistinte e legate tra loro dagli intensi toni del blu, in cui le varie icone si calibravano adeguatamente in trasognati paesaggi dell’anima vibrantemente connotati dal sapiente uso dei complementari.
Davide Lajolo, nell’introduzione al catalogo dell’esposizione, sottolineava anch’egli l’appartatezza di Bruno relativamente alle dinamiche del mondo dell’arte e ne coglieva la determinazione a perpetuare un dipingere non tanto per il successo ma per assoluta necessità. Certo aveva letto nelle sue opere dei rimandi a Klee e Kandinski, ai quali io aggiungerei una grande conoscenza dell’opera di Chagall e della componente spirituale che la animava, ma soprattutto trovava nella sua pittura un’autentica, quanto singolare e sincera, personalità. Che poi era quello che Bruno cercava di trasmettere a noi suoi allievi più di ogni altra cosa e che, mi auguro, di aver bene imparato e riportato ai miei discenti.
Ma l’altro aspetto del nostro, decisamente affascinante, è quello dell’amore per il restauro che ha praticato, soprattutto in ambito ecclesiale, fin da giovanissimo quasi a voler scoprire delle inesplorate linee di congiunzione tra chi prima di noi ha lasciato un segno e voler farlo rivivere, con la maestrìa delle sue mani di erede dei maestri comacini dello stucco e della scagliola, affinchè la cittadinanza potesse godere di una bellezza artistica tornata a nuova vita. Per non parlare poi delle sue mirabili sculture in vari materiali, i bronzi, le vetrate, le ceramiche installate in diversi siti pubblici, privati, musei e luoghi di culto. Insomma ritengo che Bruno Gandola, al di là dell’amicizia e della gratitudine, sia un autore che non solo le giovani generazioni di artisti ma principiamente il grande pubblico debbano assolutamente conoscere al fine, certamente della bellezza ed unicità della sua opera, ma in particolar modo per focalizzarla in maniera esaustiva tra gli espletamenti di ricerca importanti delle arti visive del nostro tempo.
Stefano Pizzi, Titolare di Cattedra di Pittura all’Accademia di Brera.
DOVE E QUANDO
Biblioteca d’arte contemporanea Guido Ballo
- Lunedì, martedì, mercoledì, 9.00 - 16.30
- Giovedì, venerdì, 9.30 - 16.30
La mostra rimarrà aperta fino al 30 settembre 2022
(Chiuso in agosto)
Le mostre in Biblioteca dell’Accademia di Brera, dal 1993, tra opere grafiche e fotografiche: 150 artisti in omaggio a Piero della Francesca - Luigi Veronesi - Mario Ballocco - Emilio Scanavino - Concetto Pozzati - Franco Purini - Luciano De Vita - Luigi Ghirri - Ivano Gianola - Dylan Thomas - Gianfranco Manara - Guido Crepax - Mario Calandri - Emilio Villa - La città di Brera. Due secoli di scultura - Materiali di grafica fotografica libri - Nanni Valentini - Bruno Munari - Camillo Boito - La città di Brera. Due secoli d’incisione. I maestri storici - Giuseppe Guerreschi - Claudio Costa - Franco Grignani - Senso: i materiali di lavoro di Luchino Visconti - Fran-cesco Somaini - Bepi Romagnoni - Amilcare Rambelli - Pietro Diana - Giovanni Repossi - Renato Volpini - Luigia Zanfretta - Alberto Colognato - Giangiacomo Spadari - Edoardo Franceschini - Poien (Libri d’artista) - Il giro racconta e Due ruote in rosa - Tino Vaglieri - Gino Fersini - Igino Legnaghi - Silverio Riva - Mino Ceretti - Anna Maria Santolini - Mario Molteni - Paolo Scirpa - Gottardo Ortelli -Rodolfo Aricò - Adriana Bisi Fabbri - Anselmo Bucci - Paolo Minoli - Attilio Alfieri - Alois Riegl - Roberto Sanesi - Giovanni Campus - Pirro Cuniberti - Floriano Bo-dini - Beppe Devalle - Tonino Guerra - Natale Addamiano - Lucio Saffaro - Dome-nico Purificato - Silvio Consadori - Giancarlo Marchese - Mario Di Iorio - Salvatore Esposito - Maurizio Bottarelli - Glauco Baruzzi - Gianfilippo Usellini - Tiberio Co-lantuoni e Umberto Manfrin - Diego Esposito - Alberto Ghinzani - Luciano Gatti - Nino Cassani - Fernando De Filippi - Franco Fizzotti - Fausta Squatriti - Riccardo Cordero - Adriano Altamira - Franco Mazzucchelli - Docenti Artisti dell’Universi-tà d’Arte di Bucarest - Paola Bernardi - Vito Bucciarelli - Gino Sandri - Francesco Correggia - Romano Perusini - Giacomo Quarenghi - Angela Occhipinti - Davide Benati - Gillo Dorfles - Grazia Varisco - Goliardo Padova - Franco Fossa - Valentino Vago - Italo Bressan - Renato Galbusera - Gaetano Grillo - Gianfranco Schialvino & Gianni Verna - Gastone Mariani - Armida Lombardi - Laura Panno - Enrico Mulazzani.
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Il workshop "lo Spazio del Corpo" con la danzatrice Stefania Ballone, aperto a tutti gli studenti, è a cura della Prof.ssa Nicoletta Braga docente di Fenomenologia del Corpo.
Stefania Ballone danzatrice del Teatro alla Scala di Milano oltre ad essere un interprete della danza classica si occupa anche di danza contemporanea e coreografia in relazione con le arti visive e plastiche.
Testo formattabile (come word) vale per tutte le pagine finali dove c'è testo
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Il workshop "lo Spazio del Corpo" con la danzatrice Stefania Ballone, aperto a tutti gli studenti, è a cura della Prof.ssa Nicoletta Braga docente di Fenomenologia del Corpo. Stefania Ballone danzatrice del Teatro alla Scala di Milano oltre ad essere un interprete della danza classica si occupa anche di danza contemporanea e coreografia in relazione con le arti visive e plastiche. Il workshop "lo Spazio del Corpo" con la danzatrice Stefania Ballone, aperto a tutti gli studenti, è a cura della Prof.ssa Nicoletta Braga docente di Fenomenologia del Corpo.
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