Incontro con Marcello Fois

7 giugno 2022

Scrivere è sexy

Corso di Storia dell’arte contemporanea

Nell’ambito del proprio corso di Storia dell’arte contemporanea intitolato Eros, desiderio e amore nell’esperienza artistica dell’ultimo secolo, la Prof.ssa Angela Sanna ospiterà lo scrittore Marcello Fois.

Un autore i cui personaggi prendono forma dai loro stessi sentimenti ed emozioni, da quelli più oscuri e atavici a quelli più comuni e scoperti.

DOVE e QUANDO

ONLINE

Martedì 7 giugno 2022 ore 15.00 

Su Google Meet al seguente link:

https://meet.google.com/yoh-moji-uuo?authuser=0

Scrittore, commediografo e sceneggiatore, Macello Fois (Nuoro, 1960) si laurea in Italianistica all’Università di Bologna nel 1986. Nel 1992 pubblica il suo primo romanzo, Ferro recente, cui segue Picta, che gli vale il Premio Italo Calvino. Tra il 1998 e il 2002 pubblica la trilogia composta dai romanzi Sempre caro, Sangue dal cielo e L’altro mondo. Negli anni ha ottenuto numerosi riconoscimenti fra i quali il premio Volponi e il premio Super Grinzane Cavour per la narrativa italiana, entrambi ottenuti con il romanzo Memoria del vuoto (2006). Nel 2007 si aggiudica il Premio Fedeli con Dura madre oltre al Premio Lama e trama alla carriera. Nel 2012 è stato tra i finalisti del Premio Campiello con Nel tempo di mezzo (2012), secondo romanzo della saga dei Chironi, risultato poi vincitore del Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante. Con Luce perfetta vince il Premio Mondello Opera italiana nel 2016, anno in cui pubblica anche Manuale di lettura creativa, Stesso sangue (con J. Nesbø, L. Macchiavelli, J.R. Lansdale e F. Guccini), Quasi Grazia. Seguono Del dirsi addio (2017), la raccolta poetica L’infinito non finire (2018), il saggio Renzo, Lucia e io (2018), Pietro e Paolo (2019), il saggio L’invenzione degli italiani (2021). Nel 2021 ha scritto uno dei racconti della raccolta Le ferite, per i cinquant’anni di Medici senza frontiere. Fois ha una folta produzione anche come sceneggiatore per il cinema, la televisione, il teatro.

Allegati

Manifesto

FrancoFalasca

1 Giugno 2022

L’immaginazione Preventiva

incontri con l’Arte

 

Realtà, Società, Comunicazione, Arte

“L’arte è sempre quella che distrugge l’idea che hai dell’arte, insinuando l’idea di un mondo nel quale tuttavia stai vivendo inconsapevolmente.” 
“Una lingua è un luogo angoscioso dove con parole superficiali si tenta di dire cose profonde.” F.F. 

Prosegue il ciclo di incontri proposti dal Biennio di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera (via Brera 28 Milano),  per dialogare con personalità del mondo dell’arte e della cultura particolarmente impegnate in azioni che esplorano la relazione tra  Realtà, Società, Civiltà e Arte.

Protagonista di questo incontro sarà Franco Falasca, artista, poeta visivo, filosofo, fotografo, storico membro fondatore nel 1973 dell’Ufficio per l’Immaginazione Preventiva, insieme a Tullio Catalano e Carlo Maurizio Benveduti, con cui ha collaborato fino al 1979, tentando di ampliare o indefinire la nozione di arte e letteratura.

Sarà presentato da Maria Cristiana Fioretti, direttrice della Scuola di Decorazione e da Sergio Nannicola, coordinatore e docente di Decorazione del Biennio specialistico.

Interverrà Lucilla Meloni, storica dell’arte.

Letture a cura di Irene Sabetta

DOVE E QUANDO

Mercoledì 1 Giugno 2022
ore 11.00
aula 48 (Aula Hayez)

BrunoGandola

1 Giugno 30 Settembre 2022

Un comacino a Brera

Tele e opere su carta

Esposizione a cura di Floriana Spalla.

Bruno Gandola è stato il mio Professore di Pittura all’Accademia di Brera e nei suoi confronti nutro non solo un sentimento di amicale quanto veritiera stima ma, anche e soprattutto, un debito formativo in particolar modo per le specificità relative alle tecniche ed ai materiali dell’arte del dipingere. Figura appartata e particolare nel panorama accademico, benché di grande spessore umano e sempre aperto al dialogo, pur avendo collaborato con i grandi maestri braidensi del ‘900 non si è mai legato agli autori della sua generazione più vicini all’avanguardia mantenendo il timone della sua ricerca orientato verso un altrove in cui rivive il bagaglio iconografico intelvese della sua infanzia.

Fu nel 1975 all’inaugurazione di una sua mostra presso la galleria L’Agrifoglio di Milano, diretta dal comune amico Alberto Pivi, che scoprii il suo immaginario: ricordo ancora quelle grandi tele realizzate a tempera grassa, quasi tutte contraddistinte e legate tra loro dagli intensi toni del blu, in cui le varie icone si calibravano adeguatamente in trasognati paesaggi dell’anima vibrantemente connotati dal sapiente uso dei complementari.

Davide Lajolo, nell’introduzione al catalogo dell’esposizione, sottolineava anch’egli l’appartatezza di Bruno relativamente alle dinamiche del mondo dell’arte e ne coglieva la determinazione a perpetuare un dipingere non tanto per il successo ma per assoluta necessità. Certo aveva letto nelle sue opere dei rimandi a Klee e Kandinski, ai quali io aggiungerei una grande conoscenza dell’opera di Chagall e della componente spirituale che la animava, ma soprattutto trovava nella sua pittura un’autentica, quanto singolare e sincera, personalità. Che poi era quello che Bruno cercava di trasmettere a noi suoi allievi più di ogni altra cosa e che, mi auguro, di aver bene imparato e riportato ai miei discenti.

Ma l’altro aspetto del nostro, decisamente affascinante, è quello dell’amore per il restauro che ha praticato, soprattutto in ambito ecclesiale, fin da giovanissimo quasi a voler scoprire delle inesplorate linee di congiunzione tra chi prima di noi ha lasciato un segno e voler farlo rivivere, con la maestrìa delle sue mani di erede dei maestri comacini dello stucco e della scagliola, affinchè la cittadinanza potesse godere di una bellezza artistica tornata a nuova vita. Per non parlare poi delle sue mirabili sculture in vari materiali, i bronzi, le vetrate, le ceramiche installate in diversi siti pubblici, privati, musei e luoghi di culto. Insomma ritengo che Bruno Gandola, al di là dell’amicizia e della gratitudine, sia un autore che non solo le giovani generazioni di artisti ma principiamente il grande pubblico debbano assolutamente conoscere al fine, certamente della bellezza ed unicità della sua opera, ma in particolar modo per focalizzarla in maniera esaustiva tra gli espletamenti di ricerca  importanti delle arti visive del nostro tempo.

Stefano Pizzi, Titolare di Cattedra di Pittura all’Accademia di Brera.

DOVE E QUANDO

Biblioteca d’arte contemporanea Guido Ballo

  • Lunedì, martedì, mercoledì,  9.00 - 16.30
  • Giovedì, venerdì, 9.30 - 16.30

La mostra rimarrà aperta fino al 30 settembre 2022
(Chiuso in agosto)
 

Le mostre in Biblioteca dell’Accademia di Brera, dal 1993, tra opere grafiche e fotografiche: 150 artisti in omaggio a Piero della Francesca - Luigi Veronesi - Mario Ballocco - Emilio Scanavino - Concetto Pozzati - Franco Purini - Luciano De Vita - Luigi Ghirri - Ivano Gianola - Dylan Thomas - Gianfranco Manara - Guido Crepax - Mario Calandri - Emilio Villa - La città di Brera. Due secoli di scultura - Materiali di grafica fotografica libri - Nanni Valentini - Bruno Munari - Camillo Boito - La città di Brera. Due secoli d’incisione. I maestri storici - Giuseppe Guerreschi - Claudio Costa - Franco Grignani - Senso: i materiali di lavoro di Luchino Visconti - Fran-cesco Somaini - Bepi Romagnoni - Amilcare Rambelli - Pietro Diana - Giovanni Repossi - Renato Volpini - Luigia Zanfretta - Alberto Colognato - Giangiacomo Spadari - Edoardo Franceschini - Poien (Libri d’artista) - Il giro racconta e Due ruote in rosa - Tino Vaglieri - Gino Fersini - Igino Legnaghi - Silverio Riva - Mino Ceretti - Anna Maria Santolini - Mario Molteni - Paolo Scirpa - Gottardo Ortelli -Rodolfo Aricò - Adriana Bisi Fabbri - Anselmo Bucci - Paolo Minoli - Attilio Alfieri -    Alois Riegl - Roberto Sanesi - Giovanni Campus - Pirro Cuniberti - Floriano Bo-dini - Beppe Devalle - Tonino Guerra - Natale Addamiano - Lucio Saffaro - Dome-nico Purificato - Silvio Consadori - Giancarlo Marchese - Mario Di Iorio - Salvatore Esposito - Maurizio Bottarelli - Glauco Baruzzi - Gianfilippo Usellini - Tiberio Co-lantuoni e Umberto Manfrin - Diego Esposito - Alberto Ghinzani - Luciano Gatti -    Nino Cassani - Fernando De Filippi - Franco Fizzotti - Fausta Squatriti - Riccardo Cordero - Adriano Altamira - Franco Mazzucchelli - Docenti Artisti dell’Universi-tà d’Arte di Bucarest - Paola Bernardi - Vito Bucciarelli - Gino Sandri - Francesco Correggia - Romano Perusini - Giacomo Quarenghi - Angela Occhipinti - Davide Benati - Gillo Dorfles - Grazia Varisco - Goliardo Padova - Franco Fossa - Valentino Vago - Italo Bressan - Renato Galbusera - Gaetano Grillo - Gianfranco Schialvino & Gianni Verna - Gastone Mariani - Armida Lombardi - Laura Panno - Enrico Mulazzani.

Titolo della Pagina

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TITOLO DEL FRAME

Sottotitolo del Frame

Il workshop "lo Spazio del Corpo" con la danzatrice Stefania Ballone, aperto a tutti gli studenti, è a cura della Prof.ssa Nicoletta Braga docente di Fenomenologia del Corpo. 

Stefania Ballone danzatrice del Teatro alla Scala di Milano oltre ad essere un interprete della danza classica si occupa anche di  danza contemporanea e coreografia in relazione con le arti visive e plastiche.

Testo formattabile (come word) vale per tutte le pagine finali dove c'è testo

Titolo Principale

Sottotitolo

Testo formattabile (come word) vale per tutte le pagine finali dove c'è testo

Il workshop "lo Spazio del Corpo" con la danzatrice Stefania Ballone, aperto a tutti gli studenti, è a cura della Prof.ssa Nicoletta Braga docente di Fenomenologia del Corpo. Stefania Ballone danzatrice del Teatro alla Scala di Milano oltre ad essere un interprete della danza classica si occupa anche di  danza contemporanea e coreografia in relazione con le arti visive e plastiche. Il workshop "lo Spazio del Corpo" con la danzatrice Stefania Ballone, aperto a tutti gli studenti, è a cura della Prof.ssa Nicoletta Braga docente di Fenomenologia del Corpo. 

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Iscrizione

Testo workshop

Anche le statue muoiono

25 e 26 maggio 2022

Due giornate di studi

a cura di Lucrezia Cippitelli, Laura Lombardi e Riccardo Venturi

Anche le statue muoiono è un incontro collettivo su un tema di bruciante attualità, che prende spunto dalla caduta delle statue dei Confederati negli Stati Uniti a due riprese, nel 2017 e nel 2020, o dalle azioni di Non Una Di Meno a Milano nel 2018, intorno a un discutibile monumento eretto a Indro Montanelli.
Artisti, storici dell'arte, teorici ed attivisti rifletteranno sulla storia e la crisi della tradizione monumentale in Occidente, partendo da immaginari lontani ed esperienze vicine, usando la critica intersezionale e postcoloniale per leggere con consapevolezza il passato che ci circonda quotidianamente nel presente e trovare le parole ed i concetti per saperlo nominare e, se necessario, trasformare.

PROGRAMMA

Aula 10 Ore 15.00

Monumentalismo: Eredità complesse e collaborazioni dissidenti

Introduce e modera Lucrezia Cippitelli:

Ore 15.00: Monumento come “spazio bianco”
Nicholas Mirzoeff
(Professore ed attivista, NYU, New York)

Ore 16.00: Lavorare con “difficult Heritage”: tra posizionamento e collaborazioni
Alessandra Ferrini
(Artista e ricercatrice, Londra)

Ore 16.45: You won’t be naming no building after me: My name won’t be misstated 
Justin Randolph Thompson
(Artista e ricercatore, Firenze) in dialogo con Ilaria Mariotti

Ore 17.30: Dibattito

Salone Napoleonico Ore 10.00

Pratiche di ricodificazione della memoria

Introduce e modera Laura Lombardi

Ore 10.00: Sepolti vivi: le opere coperte dalla censura fascista nel Palazzo di Giustizia di Milano
Raffaella Pulejo
(Storica dell’arte, docente dell’Accademia di Brera, Milano)

Ore 10.45: Da un blocco di marmo da 20 tonnellate a The journey
Rossella Biscotti
(Artista, Bruxelles-Amsterdam) in dialogo con Barbara Casavecchia

Ore 11.30: Decolonize the city: un'opera collettiva
Selam Tesfai
(Attivista del Cantiere, Milano)

Ore 12.15: Il più bel monumento alla memoria
Ugo La Pietra
(Architetto, designer, artista, Milano) in dialogo con Elisabetta Longari

Break

Ore 15.00: Per un monumento all’estinzione
Riccardo Venturi
(Storico e critico d’arte, Parigi)

Ore 15.45: La forma della memoria
Pietro Gaglianò
(Critico d’arte contemporanea, Firenze)

Ore 16.30: A partire dagli obelischi
Ivan Argote
(Artista e regista, Accademia di Francia-Villa Medici, Roma) in dialogo con Riccardo Venturi

Ore 17.15: Dibattito

DOVE E QUANDO

25 maggio: Aula 10 ore 15.00

26 maggio: Salone Napoleonico ore 10.00

L’ingresso in presenza è riservato agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, ma è comunque accessibile anche on line tramite il seguente link:

https://meet.google.com/vnj-dtft-spm

L'incontro è un’occasione per riflettere sulla storia e la crisi della tradizione monumentale; per comprendere meglio la funzione e l’ideologia veicolata da queste statue grazie alle teorie critiche contemporanee; per tornare a ragionare, all’interno di una Accademia delle Belle arti, sull’arte pubblica.