Grazia Varisco
Mercoledì 18 maggio - ore 12.15 Aula 10
Grazia Varisco presenterà il suo lavoro nel luogo della sua formazione, avvenuta alla scuola di Achille Funi tra il 1956 e il 1960, anno in cui partecipa alle prime esperienze espositive con il Gruppo T che dichiara interesse al Tempo in arte come dimensione aggiunta.
DOVE E QUANDO
Mercoledì 18 maggio 2022
ore 12.15
Aula 10
Grazia Varisco
Dal 1984 al 2007 è stata l’ Accademia di Brera sulla cattedra di Teoria della percezione.
Il suo percorso artistico si articola per tematiche che esaminano la ricerca di fenomeni della percezione del quotidiano con sguardo inquieto. Ne affronteremo insieme a lei snodi, punti ed esempi.
«Dal Liceo all’ Accademia, come studente e poi docente, sono passata in tutte le aule di “questo luogo” che ancora, in sogni strani, mi trasmette sensazioni alterne di fascino e di pericolo...calamitante» dice Grazia Varisco, cui Milano dedicherà una grande mostra Percorsi contemporanei curata da Marco Meneguzzo a Palazzo Reale, aperta dal 21 giugno 2022.
Pietro Weber
Fabbricante di simboli
Martedì 24 Maggio - ore 11.00 Aula 48 (ex Studio Hayez) e Online
Con Pietro Weber, almeno in questa occasione, gli Incontri con l’arte tornano in presenza nell’Aula 48 (ex Studio Hayez) del biennio di decorazione di Brera. Un incontro con un artista che ama plasmare la materia quanto trasfondere in essa la memora di un mondo ancestrale interconnesso alla vita e alla storia dei luoghi, fisici e iconologici. I suoi simboli, come afferma l’artista, sono legati ad un mondo arcaico ancora privo di modelli religiosi da venerare. Con Pietro Weber continua l’esplorazione di quel mondo creativo antichissimo, nato migliaia di anni orsono, pratica che tuttavia resiste alle insidie del tempo e alle nuove tecnologie rigenerandosi ogni vol- ta attraverso l’uso concettuale e sperimentale del suo linguaggio artistico.
Dialogheranno:
Maria Cristiana Fioretti
Sergio Nannicola
gli Studenti del Biennio di Decorazione
DOVE E QUANDO
martedì 24 maggio 2022
ore 11:00
Aula 48 (ex Studio Hayez)e sulla piattaforma di Google Meet Classroom del Biennio di Decorazione di Brera
Pietro Weber - Fabbricante di simboli
Pietro Weber, con i suoi altarini, i totem, gli oggetti modellati a mano libera dà forma a una memoria che ha sì a che fare con il pensiero e con la storia, ma che è strettamente legata alla vita, al sapore, alla temperatura di un luogo, di un viaggio e di un'esperienza.
Le forme che ritornano nelle sue opere affiorano nella terracotta come sintesi di suggestioni multiple, si mescolano e si contaminano dando vita a nuove soluzioni formali: i gatti magrissimi dalle zampe lunghe e i musi affusolati dell' Africa, gli uccelli della Cappadocia, gli stambecchi e i cervi delle montagne trentine si trasformano in anse e in beccucci, in silhouette difficilmente afferibili a un soggetto predeterminato perché trasformate in un pantheon di idoli senza nome, di icone laiche. Con essi Weber risale alle origini della storia dell'uomo, ci parla di un tempo o di un luogo in cui le religioni non hanno ancora consegnato all'uomo modelli da venerare o riprodurre, un tempo in cui tutto ciò che di pragmatico e di spirituale esiste, si fonda sul rapporto tra l'uomo e la na- tura, tra l' uomo e la terra.
I suoi idoli non si riferiscono a nessuna forma di spiritualità determinata: si configurano piuttosto come strumenti di indagine, di appropriazione, nei confronti di culture e luoghi scoperti durante i numerosi viaggi attraverso immagini e forme simboliche. I soggetti, gli stili, le suggestioni formali si mescolano in un esercizio creativo che ha prima di tutto a che fare con la materia, con un processo di conoscenza che passa attraverso le mani, attraverso il tatto, attraverso il fare in presa diretta lasciando che immagini e simboli affiorino dalla memoria e si tra- sfondano all'impasto di terracotta per dare vita a una forma che non è mai predeterminata ma nasce da un approccio istintivo, forgiato da anni di pratica e inesausto innamoramento per la materia. Tratto da testo “A mano libera” di Jessica Bianchera.
Una due giorni di relazione e scambio tra il mondo delle imprese e l'Accademia di Brera nella quale i nostri studenti avranno la possibilità di dialogare con i responsabili delle singole aziende per meglio conoscere opportunità e prospettive in linea con i percorsi di formazione prescelti.
Il programma del 12 maggio con inizio alle ore 10.30 prevede dopo i saluti istituzionali, il racconto di alcuni ex studenti dell’Accademia che parleranno del loro percorso e delle loro esperienze.
A seguire gli studenti potranno dialogare direttamente con aziende e Fondazioni che hanno aderito con un'apertura su quelle che potrebbero essere le competenze attese, la ricerca di talenti, l'attenzione alla sfera della creatività, le curiosità indotte negli studenti.
Venerdì 13 maggio invece, con inizio alle ore 10.00, Brera si confronterà con le istituzioni del lavoro per una reciproca conoscenza ed un reciproco arricchimento. Saranno presenti personalità di Regione Lombardia, Comune di Milano, AGIS e Aice.
SALUTI ISTITUZIONALI
Ore 10.30 – 11.00
Livia Pomodoro, Presidente dell’Accademia di Brera
PRESENTAZIONE AZIENDE
Ore 11.00 – 11.15
GLI EX STUDENTI DI BRERA SI RACCONTANO
Ore 11.15 – 11.45
Luca Eremo
Antonio Spanedda
Riccardo Scarparo
GLI STUDENTI INCONTRANO LE AZIENDE
Ore 11.45 – 13.00 e ore 14.30 – 16.00
CONCLUSIONI
Ore 16.00
SALUTI ISTITUZIONALI
ore 10
Livia Pomodoro Presidente Accademia di Brera
INTRODUCE
Antonio Calabrò
RELATORI
Assessore alla Formazione e Lavoro, Regione Lombardia
Melania De Nichilo Rizzoli
Assessore alla Casa e Piano Quartieri, Comune di Milano
Pier Francesco Maran
Giornalista e saggista
Antonio Calabrò
Presidente AGIS, Associazione Generale Italiana dello Spettacolo
Carlo Fontana
Presidente Aice, Associazione Italiana Commercio Estero
Riccardo Garosci
CONCLUSIONI
Mario Abis
Livia Pomodoro Presidente Accademia di Brera
DOVE e QUANDO
Giovedì 12 dalle ore 10.30
Venerdì 13 dalle ore 10
Sala Napoleonica
Accademia di Brera
«Cinema&Arti.Brera 2022» a cura di Valerio Ambiveri, Laura Lombardi e Elisabetta Longari giunge alla XI edizione.
La rassegna, che ritrova quest’anno l’esperienza fondamentale della visione in sala, al Cinema Anteo, si inserisce nel dibattito, imprescindibile, tra cinema e arti, nel quale l’urgenza di confronto e contaminazione tra ambiti culturali paralleli e, in qualche caso, complementari, giunge a esiti di notevole interesse, facendo emergere il proficuo e sempre intrigante scambio con il mondo del teatro, della letteratura, della fotografia, della musica e della danza.
Scopri la tre giorni.
BLUE YELLOW
regia: Adrian Johnston
coreografia: Jonathan Burrows danzatrice: Sylvie Guillem Gran Bretagna, 1995, 12.21’
Una produzione del 1995 del coreografo Jonathan Burrows e l’autore cinematografico e regista Adam Roberts, interpretata da Sylvie Guillem: «In una stanza qualcuno sta danzando – ha scritto Roberts -. Nella stanza entrano i raggi del sole. Una stanza inondata di luce. Che cosa si può vedere attraverso la porta che si apre in una parete blu, all’interno dello studio con le pareti gialle?».
LINES HORIZONTAL 1962
MOSAIC 1965
SYNCHRONOMIE 1971
regia: Norman McClaren Canada, 5’+5’+7’
Questi corti di Norman McLaren presentano, al di là delle diverse tecniche utilizzate quali l’animazione o l’intervento diretto sulla pellicola, la sincronizzazione di immagini a colori e suoni, affinché sullo schermo si veda ciò che si sente.
IL COLORE DEL MELOGRANO
regia: Sergej Parajanov URSS, 1968, 78’
Il colore del melograno di Sergei Parajanov è una fantasia sulla vita del poeta armeno trovatore (ashugh) Sayat-Nova del diciottesimo secolo, che scrisse poesie in tre lingue: armeno, azero e georgiano. Il film è strutturato come una serie di tableaux che evocano i principi pittorici della miniatura persiana. La versione qui presentata è la versione armena restaurata. Il regista è uno dei giganti della cinematografia del secolo scorso anche se poco noto al grande pubblico in quanto è stato un perseguitato politico e i suoi pochi film sono stati soggetti a censura.
FILM N.4 e FILM N.13
regia: Luigi Veronesi Italia, 1940, 5’+7’
In Film 4, abbandonando ogni riferimento figurativo, Veronesi realizza un vero film “astratto”, costruito attraverso il susseguirsi ritmico di macchie di colore, tondi, linee, scarabocchi, punti grandi e piccoli. Deposta definitivamente la cinepresa, l’artista lavora direttamente sulla pellicola, dipingendola a mano con minuscoli pennelli. Veronesi elaborò un metodo sistematico per la trasposizione visiva del suono, esposto compiutamente in alcuni scritti teorici pubblicati negli anni Settanta.
A BIGGER SPLASH
regia: Jack Hazan
Gran Bretagna, 1974, 105’
Benché vi figurino persone vere con i loro veri nomi ed eventi che in linea di massima corrispondono a fatti reali, il film d’esordio di Jack Hazan deve alla finzione almeno tanto quanto al documentario nel suo tentativo di trasmettere la vita interiore di un uomo che era già allora uno degli artisti britannici più celebrati. Trattandosi di un film che mette a nudo così tanto, lo stesso David Hockney nutriva sentimenti contrastanti riguardo al risultato finale, tanto che propose all’autore di acquistare il negativo.
ALESSANDRO MENDINI. VOLEVO ESSERE WALT DISNEY
regia: Francesca Molteni
Italia, 2016, 35’
Voleva essere Walt Disney ed è diventato Alessandro Mendini. Creatore di un universo parallelo, ironico e tragico, personale e capace di parlare al mondo, intrecciando architettura, arte e design. Mendini nel film racconta un sogno diventato realtà, le ossessioni e le utopie di come progettare un oggetto di design perfetto. “Il mio modo di agire e progettare è un bisogno autobiografico”, dice, “ho la sensazione di appartenere al passato, uso metodi antichi, lontani dalla logica di oggi, come la matita”.
A seguire incontro con FRANCESCA MOLTENI
QUAD I
Regia: Samuel Beckett
Germania, 1981, 13’
Nel 1981 Samuel Beckett ha scritto espressamente per la Scuola di Danza di Stoccarda quella che lo stesso autore definì una “follia televisiva”: far muovere al ritmo di percussioni quattro danzatori lungo le linee di un invisibile quadrato sul pavimento.
WITTGENSTEIN
regia: Derek Jarman
Gran Bretagna,1994, 75’
Visionario fino in fondo, Derek Jarman ha diretto un film di impianto teatrale, ma si tratta di teatro al servizio del cinema. Le vicende biografiche e il pensiero di Ludwig Wittgenstein, filosofo austriaco autore del Tractatus logico-philosophicus che si è molto interrogato sulla natura dei colori, è restituito attraverso tableaux di fortissima intensità cromatica.
VAN GOGH
Regia: Alain Resnais
Francia, 1948, 20’
Opera seminale nella filmografia di Alain Resnais, il breve documentario affronta la biografia del grande pittore olandese, illustrata soltanto attraverso i suoi dipinti. Nell’ambito di questa esperienza il regista afferma il valore centrale del montaggio che si fa più serrato quando il quadro psichico di Van Gogh peggiora. Girato in bianco e nero non solo per motivi economici, ma anche per illustrare più adeguatamente «l’architettura tragica della pittura di Van Gogh» e per «creare legami tra tele estremamente diverse» (Resnais), il film costituisce un tentativo rigoroso di restituire attraverso mezzi linguistici specificamente cinematografici un altro linguaggio.
THE HUMAN VOICE
Regia: Pedro Almodovar
Spagna, 2021, 30’
Tratto dall’omonima celebre piece di Cocteau, racconta la storia di una donna che aspetta che l’uomo che lei ama e che l’ha abbandonata torni a casa per ritirare le ultime cose. Con lei è rimasto anche il cane, inconsapevole di essere stato abbandonato dal suo padrone. Una magnifica prova d’attrice (Tilda Swinton) si coniuga a un’interpretazione registica che si avvale dell’utilizzo del colore puro, violento e gridato per esaltare le sfumature delle forti emozioni in gioco.
GIGI
regia: Vincent Minnelli
USA, 1958, 116’
Nella Parigi bohemien di fine Ottocento, la piccola Gigi, figlia di una cantante di operetta, viene affidata da sua madre, che non intende occuparsi di lei, alle cure della nonna materna e di una zia. Le due donne, sotto la loro apparenza di rispettabilità borghese, nascondono un passato di prostitute di alto bordo e intendono crescere Gigi iniziandola allo stesso mestiere. Benché sia stata educata e sia cresciuta in questo ambiente, la piccola Gigi rimane una ragazza onesta e spontanea, incapace di dissimulare i propri sentimenti. La zia e la nonna, incuranti di questo, le hanno già trovato un protettore nella persona del Gaston Lacaille. Il giovane, cresciuto anche lui tra gli agi e i divertimenti della vita borghese, non si sente a proprio agio in quel mondo e si rifugia sempre più spesso a casa di Gigi dove, a contatto con la sua spontaneità, può essere se stesso e lasciarsi andare ad atteggiamenti camerateschi. Quando però si rende conto che Gigi sta crescendo ed è diventata una giovane donna, Gaston si accorge che il loro cameratismo si sta trasformando in amore.
A seguire incontro con DANIELA TURCO
MXAKI
regia: Octavio Iturbe
musica: S20
Un solo del 2015 basato sulla performance Accumulated Layout di Hiroaki Umeda, regia e concept Octavio Iturbe/ musiche S20.
Umeda, coreografo, ballerino e artista visivo giapponese, definisce i suoi lavori “al contempo minimali e radicali, delicati e violenti, molto vicini alle radici giapponesi”.
IRIS
regia: Fenton Bailey, Randy Barbato
USA-Germania, 2016, 108’
Ha cambiato design alla Casa Bianca per ben nove presidenti, da Truman a Clinton. Loro sono passati, lei è ancora qui, con gli stessi enormi occhiali tondi, gli accessori vistosi e l’immancabile rossetto scarlatto. Iris Apfel oggi ha 93 anni ma la sua energia e la sua la passione per il lavoro non sono scemati, come testimoniano i continui esperimenti stilistici frutto di fortunate combinazioni.
WOLFGANG LAIB. WITHOUT TIME, WITHOUT PLACE, WITHOUT BODY
regia: Francesco Cacchiani
Italia, 2019-21, 45’
l film, guidato dalla voce narrante di Laib stesso, ripercorre le fasi di allestimento e realizzazione del progetto che ha dato vita a un dialogo serrato tra la ricerca dell’artista tedesco e alcuni grandi artisti fiorentini del passato (Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Benozzo Gozzoli e Beato Angelico). Le opere minimali di Laib, realizzate con elementi naturali come polline e cera d’api, riportano a questioni di grande interesse quali la relazione tra scultura, architettura e natura, mentre la sua pratica creativa, coniugando pensiero orientale e occidentale, rappresenta un’indicazione poetica lontana dall’antropocentrismo.
Un progetto del Museo del Novecento di Firenze, a cura di Sergio Risaliti e prodotto da MUSE.
DREAMS THAT MONEY CAN BUY
regia: Hans Richter
USA, 1947, 99’
Dreams That Money Can Buy è stato scritto, e diretto dall’artista dada e surrealista Hans Richter. Girato a New York, il film consiste di una cornice narrativa in cui vengono incastonati sei episodi, rispettivamente firmati da Max Ernst, Man Ray, Marcel Duchamp, Fernand Leger, Alexander Calder e dallo stesso Richter. Ogni episodio si avvale anche della collaborazione di un musicista diverso che scrive uno score ad hoc, come nel caso di John Cage per “il sogno” di Duchamp.
RAINBOW
regia: Aleksandar Vujovic
Montenegro/Italia, 2020, 17’
Un film che racconta un evento ricco di conseguenze vissuto da un bambino di cinque anni, che mentre intraprende un viaggio con il padre, scopre intensamente la magia del colore. Attraverso questa esperienza egli tocca per la prima volta la propria vocazione, sente perentoriamente la chiamata per l’arte. Questo episodio appartiene alla memoria di Gaetano Grillo che ha speso molti anni come docente all’Accademia di Brera, dove il regista montenegrino si è formato.
A seguire incontro con ALEKSANDAR VUJOVIC e GAETANO GRILLO
DOVE e QUANDO
11 | 12 | 13 Maggio
dalle ore 14.00 alle ore 19.00ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
sala President
Piazza Venticinque Aprile, 8 - MilanoIngresso gratuito
i film sono in lingua originale sottotitolati
La rassegna, gratuita, è rivolta principalmente agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera ma è aperta alla fruizione di qualsiasi persona interessata alla tematica del colore e alla visione dei titoli proposti.
Il tema dell’XI edizione è infatti il colore. La scelta si è orientata su film nei quali il colore è protagonista o elemento importante della narrazione, spesso evocato dai titoli stessi di alcune pellicole, in un arco di tempo che va dagli anni Quaranta del XX secolo ai giorni nostri, con rari materiali d’archivio restaurati, film cult e altri sperimentali, per andare incontro a diversi interessi e curiosità e per mostrare quanto il ruolo del colore sia trasversale nella traduzione di significati.
A testimoniare la forza di queste interrelazioni che portano a un’amplificazione di senso, «Cinema&Arti.Brera» rinnova la collaborazione ormai pluriennale con Cro.me, Cronaca e Memoria dello Spettacolo che presenta in quest’ambito, come di consueto, una selezione dedicata alla danza, e, per il quinto anno col Cinema Anteo.
Progettazione Culturale per il Turismo
Venerdì 6 Maggio 2022 ore 9.30
Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.
DOVE e QUANDO:
Venerdì 6 Maggio 2022
ORE 09.30
Sala Napoleonica
Accademia di Brera
Presente indicativo per Giorgio Strehler
(paesaggi teatrali)
4 maggio ore 16.00 Aula 10
Il Direttore del Piccolo Teatro di Milano Claudio Longhi incontra studenti e docenti in occasione del Festival internazionale di teatro PRESENTE INDICATIVO per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali).
DOVE e QUANDO
Mercoledì 4 Maggio 2022
ORE 16.00
Aula 10
Accademia di Brera
Dal 4 al 31 maggio, nelle tre sedi del Piccolo e in altri spazi della città, messinscene, incontri, proiezioni disegnano un “atlante, parziale e originale, della profuga Europa, con il suo carico di splendori e miserie, di contraddizioni e utopie, di slanci e ripiegamenti, che guarda sé stessa, anche attraverso gli occhi di chi Europa non è, riflette sul passato, si affaccia al futuro, ma soprattutto vuole farsi specchio e racconto del presente”.
Al seguente link è possibile consultare il programma del Festival Presente indicativo:
Napoleone e l’Accademia. La mostra virtuale.
5 Maggio 2022
L’Accademia di Belle Arti di Brera presenta: Napoleone e l’Accademia.
Risplende l’antico ruolo che l’Accademia acquisì durante il periodo napoleonico, diventando centro promotore dell'arte contemporanea grazie ai suoi studenti più eccelsi.
Dal 5 maggio 2022, a chiusura delle celebrazioni per il Bicentenario, la mostra virtuale, patrocinata dal Ministero della Cultura, Destination Napoleon, il Comitato per il Bicentenario Napoleonico 1821-2021 e la Rete dell’Ottocento Lombardo, sarà disponibile a tutto il pubblico.
L'esposizione è stata concepita in adesione alle iniziative promosse in tutta Italia dal Comitato nazionale per il bicentenario Napoleonico 1821-2021, presieduto da Philippe Daverio al quale è succeduto Luigi Mascilli Migliorini, attivato dal 2019 da Marina Rosa, presidente del Centro di Documentazione Residenze Reali Lombarde.
a cura di Anna Mariani, Chiara Nenci, Sophia Radici e Sara Rizzi
Giovedì 5 Maggio 2022 ore 17.00
Salone Napoleonico Accademia di Belle Arti di Brera
Interverranno:
Giovanni Iovane e Maria Cristina Galli
Direttore e Vicedirettore dell’Accademia di Belle Arti di Brera;
Marina Rosa
Coordinatrice del Comitato nazionale per il bicentenario napoleonico 1821-2021;
Anna Mariani e Chiara Nenci
Responsabili del Patrimonio Storico dell'Accademia di Brera;
Sophia Radici e Sara Rizzi
Scuola di Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio artistico;
Roberto Rosso
Scuola di Nuove Tecnologie per l’Arte;
Chiara Palandri
Scuola di Restauro Camillo Boito;
Simone Ferraro e Flavia Berizzi
laureandi presso la Scuola di restauro Camillo Boito;
Riccardo Gagliarducci e Luca Porru
Brixel Digital Creative Agency.
Inaugurazione
5 Maggio 2022 ore 17.00
Salone Napoleonico
Accademia di Belle Arti di Brera
Napoleone e l’Accademia
Originariamente pensata on site, l’esposizione nasce dal progetto di tesi magistrale delle curatrici Sophia Radici e Sara Rizzi insieme alle prof.sse Anna Mariani e Chiara Nenci, per le Raccolte Storiche, e si sviluppa in collaborazione con la Scuola di Restauro Camillo Boito. Quest’ultima, grazie alla campagna di digitalizzazione fotografica, effettuata dal prof. Roberto Rosso, e i rilievi fotogrammetrici 3D, realizzati da Flavia Berizzi, ha reso possibile la messa in mostra di oltre 70 opere tra dipinti, calchi in gesso e disegni. Attraverso medium moderni si valorizza la nostra collezione di opere antiche, permettendo così di accedere a una parte di patrimonio non sempre visibile, attraverso la piattaforma virtuale realizzata da Brixel Digital Creative Agency.
La mostra narra della Brera Napoleonica e del ruolo che ha avuto nel momento in cui, dal 15 maggio 1796, Napoleone Bonaparte arrivò trionfante a Milano: finisce il dominio asburgico, durato più di novant’anni, e la città assume un volto tutto nuovo. Nei quasi vent’anni di dominio francese, Milano avrà sempre più importanza e con la costituzione della Repubblica Cisalpina (1797) e Italiana poi (1802) diventerà centro italiano del potere napoleonico e successivamente capitale del Regno d’Italia (1805).
Per consolidare il proprio potere e la propria immagine, Napoleone si impegnò sin dal principio a stringere rapporti con i più importanti artisti dell’epoca, fra cui Antonio Canova, Giuseppe Bossi e soprattutto, Andrea Appiani, che diventerà Primo Pittore del Regno. Tre artisti ed eruditi determinanti per lo sviluppo sia dell'Accademia sia delle Arti del tempo.
Concorso/worshop Klingenberg Arkitektur
Klingenberg Arkitektur e Kunst Atrium
Giugno 2022
Il workshop si pone tre diversi obiettivi
Lo sviluppo dell'abilità creativa e di rappresentazione nel raffigurare tramite la fotografia gli aspetti cardine del lavoro di un architetto
La capacità di raccontare, tramite l'immagine, un progetto architettonico dalla sua fase iniziale alla sua conclusione
Le attività previste saranno arricchite con
Attività pratiche: disegno, fotografia
Visite fotografiche guidate in architetture celebri del territorio ticinese
Ospiti relatori e critici invitati
Alberto Canepa
Grafico, fotografo, professore e titolare dello studio di grafica e fotografia “Officina visuale” a Mendrisio
Alexandre Zveiger
Fotografo a Lugano, specializzato in architettura
Giada Bianchi
Fotografa, arredatrice d’interni e ricercatrice di nuove forme di comunicazione per l’espressione pittorica
Un workshop conoscitivo avrà luogo nella sede dello studio di architettura che si trova nel cuore di Mendrisio, nell’antico palazzo Pollini. Il progetto dovrà essere frutto di un’attenta analisi del lavoro svolto dagli architetti e dai professionisti che lavorano nello studio di architettura e attraverso gli scatti fotografici svolti dovranno emergere tutte le sfumature dell’operato quotidiano. Il workshop consiste nel raffigurare attraverso una serie di fotografie la figura dell’architetto nella società moderna. Il workshop iniziale sarà sviluppato su 4 giorni lavorativi, di cui 3 giorni di elaborazione dei progetti e 1 giorno di presentazione del lavoro, con valutazione dei professionisti invitati e successiva presentazione e mostra aperta al pubblico. Gli studenti coinvolti si dedicheranno al laboratorio nelle fasce orarie 9-12.30 e 14.00-17.30 con pause intermedie. Dalle ore 17.30 alle ore 18.30 gli studenti parteciperanno a delle lezioni formative con i nostri professionisti. Al termine dei 4 giorni conoscitivi di workshop avrà inizio la collaborazione di due anni tra gli studenti e gli architetti per portare a termine un progetto che verrà seguito in sinergia fin dall’inizio.
A tutti gli studenti che parteciperanno viene offerto l’alloggio presso “Ostello bello” sul lago di Como, struttura adatta per ospitare giovani studenti, che si affaccia sulle bellezze paesaggistiche del territorio.
La partecipazione al presente workshop comporterà l’attribuzione di numero 2 crediti formativi.
La partecipazione al workshop è aperta ad un numero massimo di 20 studenti delle Scuole di Fotografia e arti applicate Italiane e Svizzere. Gli studenti interessati sono invitati a presentare una domanda di partecipazione, completa di lettera di motivazioni, curriculum vitae e una selezione di 3 progetti o lavori svolti durante la carriera accademica. La domanda di partecipazione dovrà essere un unico documento in formato PDF di massimo 8 pagine formato A4 e di dimensioni massime pari a 8Mb e dovrà essere inviata all’indirizzo info@klingenbergarkitektur.ch entro e non oltre il giorno 20 maggio 2022.
La Commissione stilerà una graduatoria degli studenti che avranno presentato la domanda di partecipazione: i primi 20 classificati verranno ammessi a partecipare al workshop. I risultati verranno comunicati via mail a tutti gli studenti che avranno presentato la domanda di partecipazione, in data 31 maggio 2022
Al termine del progetto verrà allestita una mostra fotografica con gli scatti realizzati da tutti i partecipanti nel corso del periodo di workshop
Le fotografie saranno oggetto di pubblicazione
Coordinatori
Arch. Bjorn Klingenberg
Arch. Nicolò Sannino
Arch. Laura Galasso
Arch. Eleonora Bianchi
Docenti
Prof. Cosmo Laera
Docente di fotografia presso l’Accademia di Brera
Prof.ssa Paola di Bello
Docente di fotografia presso l’Accademia di Brera
Prof. Italo Chiodi
Docente di disegno presso l’ Accademia di Brera
Prof. Stefano Pizzi
Docente di pittura presso l’Accademia di Brera
Prof. Pietro Vitali
Docente di architettura d’interni presso SUPSI
Prof. Stefano Zerbi
Docente di architettura presso SUPSI
Tutor
Dott.ssa Rachele Di Terlizzi
Workshop internazionale di fotografia, architettura e disegno.
Organizzato da Klingenberg Arkitektur, in collaborazione con l’associazione culturale Kunst Atrium.Sede di Klingenberg Arkitektur e Kunst Atrium
Antico palazzo Pollini di Mendrisio
Svizzera (CH)
Definizione del lavoro di atelier
Nella fase iniziale del workshop, i 20 studenti candidati saranno suddivisi in 4 gruppi da 5 persone.
L’obiettivo di ogni gruppo sarà quello di fornire, tramite 5 storie fotografiche, una possibile chiave di lettura della figura dell’architetto di oggi e del suo ruolo sociale.
Nella fase successiva del workshop, ogni studente del singolo gruppo, dovrà creare una storyboard com-posta da 5 scatti, che dovranno rappresentare, in una visione soggettiva, i temi di interesse rilevanti per descrivere la propria interpretazio-ne rispetto alla figura professionale e sociale dell’architetto al giorno d’oggi.
Una visione più ampia dello scopo investigativo del workshop sarà oggetto di lezioni e conferenze organizzate.