Regolamento Accademia di Brera
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
VISTO l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione;
VISTA la legge 21 dicembre 1999, n. 508, di riforma delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale d'arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati;
VISTO, in particolare l'articolo 2, comma 7, della citata legge n. 508 del 1999, il quale demanda ad uno o più regolamenti, da emanare ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, la disciplina dell'organizzazione amministrativa e didattica delle istituzioni di cui trattasi;
VISTO l'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
CONSIDERATA la preliminare esigenza di determinare i criteri generali per consentire alle predette istituzioni di esercitare l'autonomia statutaria e regolamentare, ai sensi del citato articolo 2, comma 7, lett. f), della legge n. 508 del 1999;
ACQUISITI i pareri dell'organismo consultivo provvisorio di cui all'articolo 3, comma 3, della legge n. 508 del 1999, resi nelle adunanze del 7 novembre 2001, dell'8 febbraio 2002 e dell'8 aprile 2002;
VISTA la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 28 marzo 2002;
UDITI i pareri del Consiglio di Stato, espressi dalla sezione consultiva degli atti normativi nelle adunanze del 7 maggio 2001e del 6 maggio 2002;
ACQUISITI i pareri delle Commissioni parlamentari resi nelle sedute del 2 e del 3 agosto 2001, dell'11 giugno 2002 e del 3 luglio 2002;
CONSIDERATO che i pareri predetti sono tra loro discordanti;
RITENUTO di conformarsi alle indicazioni del Consiglio di Stato, conservando al vertice delle istituzioni di alta formazione l'assetto binario previsto dalla legge;
VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 14 febbraio 2003;
SULLA PROPOSTA del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
EMANA
il seguente regolamento:
CAPO I
Principi e disposizioni generali
Art. 1
(Finalità e definizioni)
1. Il presente regolamento determina i criteri generali per l'adozione degli statuti di autonomia, nonché per l'esercizio dell'autonomia regolamentare, da parte delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, nonché da parte dei Conservatori di musica, degli Istituti musicali pareggiati e dell'Accademia nazionale di danza.
2. Il presente regolamento non si applica alle Accademie legalmente riconosciute.
3. Ai fini del presente regolamento si intendono:
a. per "Ministro" e per "Ministero", rispettivamente, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
b. per "istituzioni", le Accademie di belle arti, l'Accademia nazionale di arte drammatica, gli Istituti superiori per le industrie artistiche, nonché i Conservatori di musica, l'Accademia nazionale di danza e gli Istituti musicali pareggiati;
c. per "organi di gestione", i consigli di amministrazione delle Istituzioni;
d. per "CNAM", il Consiglio nazionale per l'alta formazione artistica e musicale;
e. per "legge", la legge 21 dicembre 1999, n.508.
Art. 2
(Autonomia statutaria)
1. Le istituzioni di cui all'articolo 1, attraverso i propri statuti di autonomia e nel rispetto delle disposizioni del presente regolamento, disciplinano:
a. l'istituzione, l'organizzazione, il funzionamento delle strutture amministrative, didattiche, di ricerca e di servizio e dei relativi organi, in correlazione alle specifiche attività formative e scientifiche, nonché alla conservazione, all'incremento ed alla utilizzazione del proprio patrimonio artistico, librario, audiovisivo e musicale;
b. lo svolgimento dell'attività didattica e di ricerca, nonché della correlata attività di produzione;
c. modalità e criteri di valutazione dei risultati didattici e scientifici, nonché dell'attività complessiva dell'istituzione;
d. la realizzazione degli interventi di propria competenza per il diritto allo studio, in conformità all'articolo 6 della legge;
e. modalità e procedure per le intese programmatiche, e le convenzioni finalizzate ad incentivare sinergie con altri enti ed organismi pubblici e privati, anche stranieri;
f. la rappresentanza degli studenti negli organi di governo;
g. l'organo competente per i procedimenti disciplinari in conformità alla normativa vigente;
h. per l'Accademia nazionale di arte drammatica, la possibilità di una sua articolazione sul territorio, in conformità al regolamento di cui all'articolo 2, comma 7, lettera g), della legge, anche mediante la stipula di apposite convenzioni con enti pubblici e privati, nonché di opportune intese con gli istituti di istruzione secondaria;
i. per l'Accademia nazionale di danza, la possibilità di una sua articolazione sul territorio, in conformità al regolamento di cui all'articolo 2, comma 7, lettera g), della legge anche mediante la stipula di apposite convenzioni con enti pubblici e privati, nonché le forme di intesa e di collegamento con gli istituti di istruzione primaria e secondaria, anche attraverso apposite convenzioni finalizzate a realizzare lo sviluppo integrato del processo formativo.
Art. 3
(Autonomia regolamentare)
1. Le istituzioni dettano, con propri regolamenti, in conformità alla vigente normativa e allo statuto, disposizioni di carattere organizzativo e funzionale, ed in particolare:
a. il regolamento didattico disciplina l'ordinamento dei corsi di formazione, i relativi obiettivi e l'articolazione di tutte le attività formative, in conformità ai criteri generali fissati dal regolamento di cui all'articolo 2, comma 7, lettera h), della legge;
b. i regolamenti di amministrazione, finanza e contabilità disciplinano le modalità di esercizio dell'autonomia amministrativa, finanziaria e contabile, in conformità all'articolo 2, comma 4, della legge.
CAPO II
Organizzazione
Art. 4
(Organi)
1. Sono organi necessari delle istituzioni:
a. il presidente;
b. il direttore;
c. il consiglio di amministrazione;
d. il consiglio accademico;
e. il collegio dei revisori;
f. il nucleo di valutazione;
g. il collegio dei professori;
h. la consulta degli studenti.
2. Gli organi di cui al comma 1, fatta eccezione per il collegio dei professori, durano in carica tre anni e possono essere confermati consecutivamente una sola volta.
3. Con decreto del Ministro di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze sono stabiliti i limiti dei compensi spettanti ai componenti degli Organi di cui al comma 1.
Art. 5
(Presidente)
1. Il presidente è rappresentante legale dell'istituzione, salvo quanto previsto dall'articolo 6, comma 1. Convoca e presiede il consiglio di amministrazione e fissa l'ordine del giorno.
2. Il presidente è nominato dal Ministro sulla base di una designazione effettuata dal consiglio accademico entro una terna di soggetti di alta qualificazione manageriale e professionale proposta dallo stesso Ministro.
3. Il consiglio accademico effettua la designazione di cui al comma 2 entro il termine di trenta giorni, decorso il quale il Ministro procede direttamente alla nomina prescindendo dalla designazione.
Art. 6
(Direttore)
1. Il direttore è responsabile dell'andamento didattico, scientifico ed artistico dell'istituzione e ne ha la rappresentanza legale in ordine alle collaborazioni e alle attività per conto terzi che riguardano la didattica, la ricerca, le sperimentazioni e la produzione. Convoca e presiede il consiglio accademico.
2. Il direttore è eletto dai docenti dell'istituzione, nonché dagli assistenti, dagli accompagnatori al pianoforte e dai pianisti accompagnatori, tra i docenti, anche di altre istituzioni, in possesso di particolari requisiti di comprovata professionalità stabiliti con il regolamento di cui all'articolo 2 comma 7, lett. a), della legge. In sede di prima applicazione e fino all'adozione del predetto regolamento, i requisiti sono stabiliti dallo statuto, con riferimento all'esperienza professionale e di direzione, acquisite anche in ambiti multidisciplinari ed internazionali.
3. Nell'ipotesi di conferimento dell'incarico di direttore ai sensi degli articoli 212 comma 3, 220, comma 5, 228, comma 7 e 241 comma 5, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, il Ministro, acquisisce preventivamente il parere del consiglio accademico.
4. Il direttore è titolare dell'azione disciplinare nei confronti del personale docente e degli studenti.
5. Il direttore, qualora lo richieda, è esonerato dagli obblighi didattici.
6. Al direttore è attribuita un'indennità di direzione a carico del bilancio dell'istituzione.
7. Le disposizioni di cui al comma 2 si applicano anche agli attuali docenti incaricati della direzione di istituzioni diverse da quelle in cui abbiano la sede di titolarità e che optino per l'elezione nella sede di servizio.
Art. 7
(Consiglio di amministrazione)
1. Il consiglio di amministrazione è composto cinque componenti, fatto salvo quanto previsto al comma 3.
2. Fanno parte del consiglio di amministrazione:
a. il presidente;
b. il direttore;
c. un docente dell'istituzione, oltre al direttore, designato dal consiglio accademico;
d. uno studente designato dalla consulta degli studenti;
e. un esperto di amministrazione, nominato dal Ministro, scelto fra personalità del mondo dell'arte e della cultura, del sistema produttivo e sociale, delle professioni e degli enti pubblici e privati.
3. Il consiglio di amministrazione è integrato di ulteriori componenti, fino ad un massimo di due, nominati dal Ministro su designazione di enti, anche territoriali, fondazioni o organizzazioni culturali, artistiche o scientifiche pubbliche o private, qualora i predetti soggetti contribuiscano al finanziamento o al funzionamento dell'istituzione, per una quota non inferiore a quella stabilita con decreto del Ministro.
4. I consiglieri di cui al comma 2, lett e), e al comma 3, nominati successivamente alla costituzione del consiglio, rimangono in carica fino alla scadenza dell'intero organo.
5. Al consiglio di amministrazione partecipa il direttore amministrativo con voto consultivo.
6. Il consiglio di amministrazione, in attuazione delle linee di intervento e sviluppo della didattica, della ricerca e della produzione definite dal consiglio accademico, stabilisce gli obiettivi ed i programmi della gestione amministrativa e promuove le iniziative volte a potenziare le dotazioni finanziarie dell'istituzione. In particolare:
a. delibera, sentito il consiglio accademico, lo statuto ed i regolamenti di gestione ed organizzazione;
b. definisce, in attuazione del piano di indirizzo di cui all'articolo 8, comma 3, lett. a), la programmazione della gestione economica dell'istituzione;
c. approva il bilancio di previsione, le relative variazioni, e il rendiconto consuntivo;
d. definisce, nei limiti della disponibilità di bilancio, e su proposta del consiglio accademico, l'organico del personale docente per le attività didattiche e di ricerca, nonché del personale non docente;
e. vigila sulla conservazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare e mobiliare dell'istituzione, tenuto conto delle esigenze didattiche, scientifiche e di ricerca derivanti dal piano di indirizzo determinato dal consiglio accademico.
3. La definizione dell'organico del personale di cui al comma 6, lettera d), è approvata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e con il Ministro della funzione pubblica.
4. Nelle deliberazioni del consiglio di amministrazione, in caso di parità di voti, prevale il voto espresso dal presidente.
Art. 8
(Consiglio accademico)
1. Il consiglio accademico è composto da un numero dispari di componenti, fino ad un massimo di tredici, in rapporto alle dimensioni organizzative e finanziarie dell'ente.
2. Fanno parte del consiglio accademico, oltre al direttore che lo presiede:
a. docenti dell'istituzione, in possesso di requisiti di comprovata professionalità stabiliti dallo statuto, eletti dal corpo docente;
b. due studenti designati dalla consulta degli studenti.
3. Il consiglio accademico:
a. determina il piano di indirizzo e la programmazione delle attività didattiche, scientifiche, artistiche e di ricerca, tenuto conto delle disponibilità di bilancio relative all'esercizio finanziario di riferimento;
b. assicura il monitoraggio ed il controllo delle attività di cui alla lettera a);
c. definisce le linee di intervento e di sviluppo della didattica, della ricerca e della produzione;
d. delibera, in conformità ai criteri generali fissati dal regolamento di cui all'articolo 2, comma 7, lett. h) della legge, il regolamento didattico ed il regolamento degli studenti, sentito la consulta degli studenti;
e. esercita le competenze relative al reclutamento dei docenti previste dal regolamento di cui all'articolo 2, comma 7, lettera e), della legge;
f. esercita ogni altra funzione non espressamente demandata dal presente regolamento al consiglio di amministrazione.
Art. 9
(Collegio dei revisori)
1. Il collegio dei revisori, costituito con provvedimento del presidente, è composto da 3 membri, di cui uno designato dal Ministro dell'economia e delle finanze, che lo preside, e due designati dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca; i componenti devono essere in possesso dei requisiti di cui al decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 88; il collegio dei revisori vigila sulla legittimità, regolarità e correttezza dell'azione amministrativa; espleta i controlli di regolarità amministrativa e contabile di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286; ad esso si applicano le disposizioni del codice civile in quanto compatibili.
Art. 10
(Nucleo di valutazione)
1. Il nucleo di valutazione, costituito con delibera del consiglio di amministrazione, sentito il consiglio accademico, è formato da 3 componenti aventi competenze differenziate, di cui due scelti fra esperti esterni, anche stranieri, di comprovata qualificazione nel campo della valutazione.
2. Il nucleo di valutazione verifica la rispondenza dei risultati agli obiettivi. In particolare:
a. ha compiti di valutazione dei risultati dell'attività didattica e scientifica e del funzionamento complessivo dell'istituzione, verificando, anche mediante analisi comparative dei costi e dei rendimenti, l'utilizzo ottimale delle risorse;
b. redige una relazione annuale sulle attività e sul funzionamento dell'istituzione sulla base di criteri generali determinati dal comitato per la valutazione del sistema universitario, sentito il CNAM; la relazione è trasmessa al Ministero entro il 31 marzo di ogni anno e costituisce il quadro di riferimento per l'assegnazione da parte del Ministero di contributi finanziari;
c. acquisisce periodicamente, mantenendone l'anonimato, le opinioni degli studenti sulle attività didattiche, dandone conto nella relazione annuale di cui alla lettera b).
3. Le istituzioni assicurano ai nuclei di valutazione l'autonomia operativa, il diritto di accesso ai dati ed alle informazioni necessarie, nonché la pubblicità e la diffusione degli atti nel rispetto della normativa a tutela della riservatezza.
Art. 11
(Collegio dei professori)
1. Il collegio dei professori è composto dal direttore, che lo presiede, da tutti i docenti in servizio presso l'istituzione, nonché dagli assistenti, dai pianisti accompagnatori e dagli accompagnatori al pianoforte. Esso svolge funzioni di supporto alle attività del consiglio accademico, secondo modalità definite dallo statuto dell'istituzione.
Art. 12
(La Consulta degli studenti)
1. La consulta degli studenti è composta da studenti eletti in numero di tre per gli istituti fino a cinquecento studenti, di cinque per gli istituti fino a mille, di sette per gli istituti fino a millecinquecento, di nove per gli istituti fino a duemila, di undici per gli istituti con oltre duemila studenti. Fanno parte inoltre della consulta gli studenti eletti nel consiglio accademico; oltre ad esprimere i pareri previsti dallo statuto e dai regolamenti, la consulta può indirizzare richieste e formulare proposte al consiglio accademico ed al consiglio di amministrazione con particolare riferimento all'organizzazione didattica e dei servizi per gli studenti.
2. Il consiglio di amministrazione assicura i mezzi necessari allo svolgimento delle funzioni della consulta.
3. In sede di prima applicazione e, ove necessario, per le finalità di cui all'articolo 14, comma 2, lettere a), b) e c) il direttore provvede, con proprio decreto, alla costituzione, ai sensi del comma 1, di una rappresentanza degli studenti.
Art. 13
(Uffici e organizzazione amministrativa)
1. Con apposito regolamento è disciplinata l'organizzazione degli uffici cui è attribuita la gestione amministrativa e contabile dell'istituzione.
2. Alle strutture amministrative di cui al comma 1 è preposto un direttore amministrativo, responsabile della gestione amministrativa, organizzativa, finanziaria, patrimoniale e contabile dell'istituzione.
3. L'incarico di direttore amministrativo è attribuito, con delibera del Consiglio di amministrazione, su proposta del Direttore, ad un dipendente dell'istituzione, ovvero di altre pubbliche amministrazioni in posizione di comando, in possesso di laurea e già appartenente all'area direttiva.
4. L'incarico di cui al comma 3 può essere altresì attribuito, avuto riguardo alle dimensioni organizzative e finanziarie dell'ente, a personale dirigenziale secondo quanto previsto dall'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
CAPO III
Procedure e norme finali
Art. 14
(Statuto e regolamenti)
1. Per l'elaborazione dello statuto, del regolamento didattico e del regolamento di amministrazione, finanza e contabilità, le istituzioni possono costituire, con deliberazione degli attuali organi di gestione, sentito il collegio dei professori e la rappresentanza degli studenti appositi organismi composti da membri appartenenti alla stessa istituzione e da esperti esterni.
2. In sede di prima applicazione:
a. lo statuto è deliberato dagli attuali organi di gestione, integrati con due rappresentanti degli studenti, sentito il collegio dei professori;
b. il regolamento didattico è deliberato dal collegio dei professori, integrato con due rappresentanti degli studenti, sentito l'organo di gestione;
c. il regolamento di amministrazione, finanza e contabilità è deliberato dall'organo di gestione, integrato con due rappresentanti degli studenti, secondo uno schema tipo elaborato dal Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze.
3. Lo statuto ed il regolamento di amministrazione, finanza e contabilità, nonché il regolamento di cui all'articolo 13, comma 1, sono deliberati e trasmessi, entro novanta giorni dalla data di pubblicazione del presente regolamento, al Ministero per l'approvazione nei successivi sessanta giorni, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la funzione pubblica. Il regolamento didattico è trasmesso, entro novanta giorni dalla data di pubblicazione del regolamento di cui all'articolo 2, comma 7, lettera h), della legge, al Ministero che, acquisito il parere del CNAM, esercita il controllo.
4. I regolamenti interni sono adottati con decreto del presidente, previa delibera degli organi competenti e sentito il consiglio accademico.
5. Le spese di costituzione e funzionamento degli organismi di cui al comma 1 sono a carico del bilancio dell'istituzione.
Art. 15
(Disposizioni per la regione Valle d'Aosta e per le province autonome di Trento e di Bolzano)
1. Le disposizioni del presente regolamento si applicano alla regione Valle d'Aosta e alle province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto degli statuti di autonomia e delle relative norme di attuazione.
Art. 16
(Norme transitorie)
1. I direttori dell'Accademia di arte drammatica e dell'Accademia di danza in carica alla data di entrata in vigore del presente regolamento, mantengono le funzioni fino alla cessazione del rapporto per effetto del verificarsi di cause previste dalla normativa vigente.
Art. 17
(Abrogazione di norme)
1. Alla data di entrata in vigore del presente regolamento sono abrogate le disposizioni incompatibili ed in particolare le seguenti norme: articolo 212, comma 1, comma 2, comma 4 e comma 5, articoli 213, 216, 220, comma 1, comma 2, comma 3, comma 4, e comma 6, articoli 221, 222, 228, comma 1, comma 2, comma 3, comma 4, comma 5 e comma 6, articoli 229, 230, 231, 241 comma 1, comma 2, comma 3, comma 4, e comma 6, articoli 242, 243, 254, 255, 256, 257, 367 comma 1 e comma 2, articoli 368, 369, 370, 371 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.
Relazione illustrativa
La legge 21 dicembre 1999, n. 508, in ossequio al dettato dell'articolo 33 della Costituzione, prevede la trasformazione delle Accademie e dei Conservatori in Istituti di alta formazione artistica e musicale. Il legislatore ha inteso, in sostanza, elevare la dignità di tali istituzioni prevedendo il rilascio, all'esito degli studi, di diplomi accademici di primo e secondo livello.
L'articolo 2, comma 7, della legge 508/99 rimette l'attuazione della riforma ad uno o più regolamenti, da adottarsi da parte dell'attuale Ministero dell'Istruzione dell'università e della ricerca ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400.
Nella predisposizione del generale quadro di attuazione della citata legge 508 del 1999 si è dovuto, però, tenere conto del fatto che questa nulla prevede riguardo alla formazione di base; è evidente, infatti, che il legislatore presupponeva che tale riforma venisse attuata contestualmente ed in modo coordinato, con la riforma dei cicli. Posto che la riforma dei cicli è ancora in itinere, appare opportuno che l'attuazione della stessa legge n.508 del 1999 avvenga gradualmente nell'ambito di un quadro più completo ed organico, per evitare che un'affrettata trasformazione delle Istituzioni in questione in centri di alta formazione vada a discapito della formazione di base. Tale problema si pone, in particolare, per i Conservatori e per l'Accademia nazionale di danza, che attualmente gestiscono anche la formazione musicale e coreutica di base.
Nel dare attuazione alla legge n. 508 del 1999 si è ritenuto pertanto opportuno procedere, in via preliminare, alla predisposizione del regolamento avente ad oggetto i criteri generali per l'adozione degli Statuti di autonomia e per l'esercizio dell'autonomia regolamentare (articolo 2, comma 7, lettera f), posto che costituisce premessa indispensabile, per avviare concretamente il processo di riforma voluto dal legislatore, dotare di autonomia le predette istituzioni, consentendo che esse provvedano a dotarsi di propri statuti nel rispetto dei principi definiti dal presente regolamento.
Il presente regolamento si applica alle istituzioni statali. Non si applica, invece, alle istituzioni private ad esse equiparate, quali le Accademie legalmente riconosciute. Dal momento, infatti, che tali ultime istituzioni hanno prevalentemente natura privatistica, non risulterebbe conforme alle norme vigenti in materia l'imposizione per legge di vincoli alla organizzazione. E' evidente, peraltro, che le suddette istituzioni possono conformare la propria organizzazione ai principi del presente regolamento nell'ambito della propria autonomia.
Il regolamento delinea, anzitutto, il contenuto minimo dei futuri statuti delle istituzioni di alta formazione (art.2). In particolare, è prevista per le Accademie nazionali di arte drammatica e di danza la possibilità di articolarsi sul territorio, stabilendo intese con gli istituti di istruzione primaria e secondaria.
L'art. 3 delinea la tipologia dei vari regolamenti che le predette istituzioni possono adottare, aventi ad oggetto disposizioni di carattere organizzativo e funzionale. Gli articoli da 4 a 12 disciplinano l'organizzazione delle istituzioni di alta formazione nel rispetto del principio della distinzione tra poteri di indirizzo e governo e attività di gestione (art. 4).
In particolare, il presidente ha la generale rappresentanza legale dell'istituzione e presiede il consiglio di amministrazione (art. 5), mentre al direttore è affidata la responsabilità dell'andamento didattico, scientifico e artistico, nonchè la rappresentanza dell'istituzione in ordine alle collaborazioni e all'attività per conto terzi relativamente alla didattica, alla ricerca e alla produzione (art. 6).
Sono poi organi necessari:
il consiglio di amministrazione, che definisce obiettivi e programmi della gestione amministrativa ed ha il compito di verificare, in sede di approvazione del bilancio, la compatibilità dal punto di vista economico delle scelte operate dal Consiglio Accademico (art. 7);
il consiglio accademico, che ha competenze decisionali in materia di didattica, ricerca, e produzione (art. 8);
il collegio dei revisori cui è attribuita la funzione di controllo amministrativo e gestionale (art. 9);
il nucleo di valutazione con il compito di valutare i risultati dell'attività didattica e scientifica nonché l'andamento complessivo dell'istituzione avuto riguardo agli obiettivi determinati (art. 10 );
il collegio dei professori che svolge funzioni di supporto alle attività del consiglio accademico (art. 11);
la consulta degli studenti che nell'ambito delle proprie funzioni, prevalentemente consultive, può indirizzare richieste e formulare proposte al consiglio accademico e al consiglio di amministrazione (art. 12).
E' inoltre prevista un'apposita struttura amministrativa cui è attribuita la gestione contabile amministrativa e di spesa delle istituzioni (art. 13). Al vertice di tale struttura è preposto un direttore amministrativo responsabile della gestione stessa. Avuto riguardo alle dimensioni organizzative e finanziarie dell'ente, tale incarico può essere conferito a personale di qualifica dirigenziale, nel rispetto della generale normativa sull'attribuzione degli incarichi dirigenziali.
Una norma transitoria provvede a disciplinare la situazione degli attuali direttori dell'Accademia nazionale di danza e dell'Accademia nazionale di arte drammatica, che non avendo lo stato giuridico di docenti devono essere mantenuti nelle posizioni svolte (art. 15).
Nel predisporre il presente schema di regolamento si è peraltro dovuto tenere conto del fatto che la legge n. 508 del '99 presenta numerose lacune che devono necessariamente essere colmate ad opera dell'interprete, facendo riferimento ai principi generali vigenti in materia di pubbliche amministrazioni.
In tal senso, ed in conformità a quanto proposto dal Dipartimento della funzione pubblica e dal Ministero dell'economia e delle finanze, si è ritenuto opportuno prevedere, soprattutto nella prima fase di vita delle nuove istituzioni, che statuti e regolamenti siano sottoposti all'approvazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la funzione pubblica - e con il Ministero dell'economia e delle finanze; i regolamenti didattici, invece, in analogia a quanto previsto per le università, sono sottoposti al solo controllo del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca (art.14).
Il presente regolamento considerato che per quanto riguarda la figura del presidente i pareri acquisiti sul testo sono tra loro discordanti, tiene conto delle indicazioni del Consiglio di Stato; in particolare tiene conto del parere reso nell'adunanza del 20 dicembre 2002 su specifica richiesta del DAGL sul punto. In relazione al predetto parere il testo è stato modificato prevedendo che il presidente sia un soggetto con qualificate competenze manageriali o professionali.
Nel rivedere la composizione del consiglio di amministrazione si è altresì tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 44 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n,165, che non consente la presenza di rappresentanze del personale, anche elettivo nei consigli di amministrazione degli enti pubblici.
Il presente regolamento non comporta oneri aggiuntivi a carico dello Stato.
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8. Modifiche all’informativa
L’Accademia si riserva il diritto di aggiornare la presente informativa per garantire il rispetto della normativa vigente. Eventuali modifiche saranno pubblicate sul sito ufficiale dell’Accademia.
Ultimo aggiornamento: 31/01/2025
Per ulteriori informazioni, può consultare il sito del Garante per la Protezione dei Dati Personali: www.garanteprivacy.it.
Da sempre l’Accademia di Brera
supera gli storici muri del palazzo di Brera
per dedicarsi al mondo e al suo futuro.
Nel 1776 l’Accademia nacque con l’illuministica missione di espandere la propria proposta formativa oltre i confini dell’arte.
Una concezione educativa unica che prese corpo nel palazzo di Brera, in cui l’Accademia conviveva con il Ginnasio, le Scuole Palatine per le scienze giuridiche e filosofiche, l’Osservatorio astronomico, i Laboratori di Fisica e di Chimica, l’Orto Botanico, la Biblioteca Teresiana, l’Accademia delle Scienze e la Galleria dei dipinti, nucleo dell’attuale Pinacoteca.
Luoghi circoscritti che ben presto, però, divennero un punto di riferimento universale per tutto il movimento culturale dell’epoca, generando le maggiori manifestazioni di arte contemporanea in Italia durante l’Ottocento.
Questo “marchio genetico” – fortemente caratterizzato da un’apertura verso il futuro, il resto del mondo e la cultura lato sensu – oggi si rinnova con un approccio alla conoscenza che non si risolve unicamente attraverso i canonici percorsi formativi, ma che al contrario viene costantemente arricchito dalle attività di ricerca e da quelle definite di terza missione.
Per terza missione si intende l’insieme delle attività con le quali l’Accademia interagisce direttamente con la società e il proprio territorio. Una contaminazione resa sempre più urgente e necessaria dalla complessità dell’attuale contesto socioeconomico.
Dunque, affiancate alla formazione e alla ricerca, le attività di terza missione consentono ad un’istituzione come Accademia di Brera sia di offrire un processo di crescita integrato e contemporaneo ai propri studenti, sia di rappresentare un punto di riferimento autorevole e strategico per la società civile.
Seguono alcuni progetti recenti.
Presto a quel “luogo unico” – il Palazzo di Brera un tempo definito “enciclopedico” – sarà affiancata una nuova sede, nella quale declinare anche in futuro la capacità dell’Accademia di Brera di essere sempre contemporanea: l’ex Scalo Farini.
Il progetto di riqualificazione di circa 15.000 mq nel cuore di Milano non sarà soltanto la risposta logistica ad una evidente e pressante esigenza di nuovi spazi per riunire e ospitare migliaia di studenti. Non sarà soltanto la proposta di spazi innovativi nei quali alloggiare l’avveniristico Campus delle Arti. Sarà, anche e soprattutto, uno spazio culturale aperto, in cui l’Accademia di Brera dialogherà con la città e con tutto il resto del mondo.