BOSSI E ADAM
"Bossi e Adam" è la sezione che contiene il volume di Robert Adam, Ruins of the Palace of the Emperor Diocletian at Spalatro in Dalmatia (London 1764) e il manoscritto Ruine del palazzo di Diocleziano a Spalatro in Dalmazia. Traduzione autografa di Giuseppe Bossi, in cui l’artista Giuseppe Bossi (1777-1815), Segretario dell’Accademia di Brera dal 1801 al 1807, traduce dall’inglese il volume di Adam. Per l’edizione critica del manoscritto si rimanda a Le Ruins di Robert Adam. Traduzione inedita di Giuseppe Bossi, a cura di Chiara Nenci, Scheiwiller Sole24Ore, Milano 2024.
Si ringraziano Roberto Rosso, docente di Fotografia presso l’Accademia di Brera, Flavia Berizzi, Federica Iannuzzi e Chiara Piccolo per la realizzazione del progetto
Descrizione di serie archivistiche e fototipi su piattaforma ArchimistaWeb
a cura di Nicoletta Leonardi e Greta Plaitano
con la collaborazione di Gloria Boero, Federica Iannuzzi, Marta Rizzato
Analisi del contesto di riferimento
La Fototeca dell’Accademia di Brera, creatasi in maniera contigua al mutare della didattica artistica partire da metà Ottocento, si profila come un insieme eterogeneo di elementi relativi ai diversi insegnamenti e all’attività dei presidenti, dei direttori, dei docenti, degli studenti. Essa consiste di un nucleo superstite di circa 30.000 fototipi che coprono un arco cronologico di oltre un secolo a partire dagli esemplari più antichi databili intorno al 1850. Questo importante patrimonio, conservato presso la Biblioteca insieme a libri, disegni e stampe, aveva funzione di supporto alla didattica e alla ricerca artistica. Oltre a stampe positive eseguite per mezzo di tecniche differenti – spesso montate su diversi supporti secondari – come carte salate, albumine, aristotipi, carboni, gelatine bromuro d’argento, sono presenti numerose stampe fotomeccaniche e diapositive e lastre su vetro. A noti fotografi e stabilimenti fotografici italiani come Luigi Sacchi, Pompeo Pozzi, Carlo Ponti, Carlo Naya, i fratelli Alinari, la Ditta Brogi, Romualdo Moscioni, Pietro Poppi, si affiancano importanti fotografi stranieri come i fratelli Bisson, Francis Frith, Robert Macpherson e molti altri. Le fotografie sono pervenute grazie ad acquisti, doni e lasciti. All’interno dei nuclei più importanti vi sono quello delle carte salate di Luigi Sacchi realizzato da Francesco Hayez; il lascito di Camillo Boito avvenuto nel 1914, composto da un cospicuo numero di fototipi acquistati e donati alla sua morte; il lascito di quindici album ad opera del docente di storia dell’arte Giuseppe Mongeri che risale al 1888; la raccolta disposta in cinquantadue cartelle di Gustavo Frizzoni donata nel 1922.
La Fototeca è stata in passato oggetto di interventi di natura discontinua. Il più significativo di questi è stato realizzato tra il 2008 e il 2015 (aggiornato nel 2024), ed ha visto la catalogazione dei 5.560 fototipi del fondo Frizzoni con scheda F in ambiente SirbecWeb. Dall’autunno 2021, sono in corso sistematiche ricerche storiche e attività di riordino, messa in sicurezza, restauro, digitalizzazione e, in misura ancora molto ridotta, catalogazione. Si è provveduto a una prima ricognizione generale finalizzata alla descrizione del patrimonio attraverso la redazione di un elenco di consistenza. Ove possibile si è mantenuto il vincolo archivistico e, a seguire, si è operato in vista di un riordino per serie. Questo vede l’accorpamento in gruppi omogenei secondo l’incrocio di diversi parametri individuati a seguito della ricognizione condotta sugli oggetti, e delle ricerche archivistiche e bibliografiche. Tra il 2021 e il 2022, con il supporto della Regione Lombardia è stata realizzata la catalogazione in ambiente SirbecWeb con Scheda F, livello C, di 200 fototipi riconducibili alla figura di Camillo Boito.
Le fotografie sono conservate in ambienti condizionati e si trovano in parte all’interno di contenitori a norma. Grazie alla collaborazione con il profilo PFP5 della Scuola di Restauro dell’Accademia di Brera, sono state inoltre svolte operazioni di spolveratura e condizionamento.
Motivazioni dell’intervento previsto
Fino ad oggi, su questo patrimonio si è operato sotto la tutela della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano. A seguito delle ultime indicazioni dell’ICCD, e alla luce della natura archivistica della fotografia, della sua dimensione documentale, materiale e relazionale, si è reso necessario passare alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia. Il progetto qui presentato è un primo passo in questa direzione. La Biblioteca storica, l’Archivio, il Gabinetto dei disegni e delle stampe e la Fototeca hanno infatti la connotazione di un archivio ibrido, ossia un complesso composto da oggetti di natura diversa riferiti a un medesimo soggetto produttore del quale testimoniano attività e funzioni.
Pur collocandosi in diretta continuità con le azioni di valorizzazione fino ad oggi portate avanti, il progetto ha la finalità di operare un importante cambio di impostazione che prevede, in prima istanza, il vaglio, la messa in sicurezza, il condizionamento e la descrizione su piattaforma ArchimistaWeb dei fototipi presenti presso l’Archivio e la Biblioteca storica (numero stimato circa 200), nonché una serie di mezzi di corredo (circa 40 faldoni) relativi all’ultimo ventennio dell’Ottocento conservati presso l’Archivio.
Ciò detto, ci preme sottolineare che la descrizione delle fotografie su piattaforma ArchimistaWeb non esclude, laddove gli oggetti necessitino di maggiore precisione e granularità descrittiva, di effettuare approfondimenti tramite scheda F su piattaforma SigecWeb. A fronte della presenza di materiali eterogenei collegati fra loro da vincolo archivistico, potrebbe infatti rendersi necessaria una rappresentazione che operi sia attraverso le categorie descrittive di matrice archivistica, che attraverso altre più specificamente catalografiche.
Descrizione del patrimonio culturale coinvolto nel progetto
I lavori di ricerca effettuati al fine di storicizzare alcuni fondi hanno consentito di individuare presso l’Archivio e la Biblioteca storica la presenza di diverse stampe positive conservate all’interno di faldoni, cartelle, volumi e fascicoli. Si tratta di fototipi in parte presenti all’interno di opuscoli e libri, dei quali costituiscono l’apparato iconografico, in parte riferibili alle attività didattiche delle cattedre di Architettura, Ornato, Scultura, e Storia dell’arte, nonché alle funzioni espositive e alle attività nel settore del restauro e della progettazione architettonica proprie dell’Accademia. Parallelamente, sono stati individuati diversi mezzi di corredo che consentono individuare data e modalità di entrata in Accademia dei materiali fotografici e di osservare la scelta dei soggetti effettuata dai docenti per le diverse cattedre, nonché di reperire importanti informazioni sui prodotti e sui servizi che offrivano gli studi fotografici dell’epoca. Fra questi mezzi di corredo vi è una cospicua serie di faldoni (194 unità con una media di 500 carte per faldone) composti da materiali cartacei sciolti e in filze dedicati alle rendicontazioni economiche dell’Accademia, che coprono un arco cronologico complessivo dal 1802 al 1984. La serie contiene documentazione prodotta e conservata dall’economo cassiere dell’Accademia di Brera, come bilanci preventivi e consuntivi, mandati e note di pagamento, contratti, bolle e ricevute, rendicontazioni che toccano servizi eterogenei quali lavori tecnici (falegnameria, illuminazione, riscaldamento, manutenzioni di vario genere) e artistici (fornitura di materiali didattici e di studio come libri, gessi, quadri, stampe, fotografie). Questi, descritti soltanto in maniera sommaria nell’inventario redatto fra il 2010 e il 2014 rappresentano un nucleo documentale fondamentale per lo studio dell’Istituzione e delle sue attività. Nel caso specifico del progetto oggetto della richiesta di finanziamento, i faldoni relativi all’ultimo ventennio dell’Ottocento sono strumenti fondamentali per riportare alla luce numerose informazioni relative a fornitori di materiali cartacei, fotografici e a stampa, come positivi sciolti, stampe fotomeccaniche, album e apparecchi da proiezione.
Fratelli Alinari, Ricevuta di pagamento, Biglietto manoscritto con intestazione a stampa, Firenze, 9 novembre 1891. TEA N IV 29, Amministrazione Rendiconti 1891/92 prima parte, Archivio Storico, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.
RƎMƎDIATIONS
Photographs from Art Academies
Curatore: Tommaso Parrillo
Progetto fotografico: Giulia Parlato
Responsabili scientifiche di progetto: Nicoletta Leonardi e Monica Maffioli
Fin dalla sua invenzione, la fotografia, forte della duplice valenza di modello e documento, ebbe un ruolo centrale all’interno del mondo delle belle arti e delle arti decorative e industriali. A partire da metà Ottocento, le Accademie cominciarono ad acquisire fotografie, creando delle vere e proprie raccolte di grande valore iconografico e storico ad oggi poco conosciute.
Il progetto editoriale Remediations. Photographs from Art Academies nasce dall’idea di ‘attivare’ questi patrimoni attraverso il dialogo con il presente. Esso prende il titolo dal neologismo coniato nell’ambito dei media studies a partire dall’intuizione di Marshall McLuhan secondo cui il contenuto di un medium è sempre un altro medium. Tema centrale del volume è la rimediazione nell’ambito delle pratiche di documentazione fotografica di dipinti, sculture, manufatti e architetture, il suo articolarsi, nel passato come nel presente, attraverso la riproduzione, il commento, la sostituzione.
I materiali degli archivi di repertori visivi nelle Accademie di Belle Arti verranno selezionati e trattati dal curatore e editore del volume, Tommaso Parrillo, non tanto per il loro originario ruolo di oggetti di funzione per la didattica e la ricerca artistica nell’Ottocento, né per la loro attuale qualità di rari oggetti museali, ma piuttosto annullando sia il senso cronologico che l’ordine archivistico al fine di creare nuovi stimoli di carattere estetico, simbolico, retinico.
Da qui nasce l’idea di fare interagire queste raccolte storiche con l’artista contemporanea Giulia Parlato che, in linea con quanto sopra, produrrà delle nuove immagini a partire dalle stesse fotografie, oltre che da altre tipologie di oggetti in dialogo fra loro all’interno dei patrimoni delle diverse Istituzioni.
Il volume, edito da Witty Books, sarà composto come segue: 200 pp, 32 pp. di testi ita/eng, 160 immagini, formato 17X24 cm, stampa offset, cartonato, tiratura 1000 copie.
Giulia Parlato, dalla serie Diachronicles, 2019-2022. Giclèe print, 25x31,4 cm, courtesy of the artist
Giulia Parlato, dalla serie Diachronicles, 2019-2022. Giclèe print, 25x31,4 cm, courtesy of the artist
Giulia Parlato, dalla serie Diachronicles, 2019-2022. Giclèe print, 25x31,4 cm, courtesy of the artist
Anonimo, sd - La cattedrale di Ruen - Stampa all’albumina, mm 485 x 340 - n. inventario F00416, Fondo Boito, Fototeca Storica, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.
Fratelli Alinari, 1863 ca. - 19. Il Ratto delle Sabine gruppo in marmo di Giovanni Bologna - Stampa all'albumina, mm 225 x 318 - n. inventario F00423, Fototeca Storica, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.
Fratelli Alinari, Ravenna - Accademia di Belle Arti - Capitello Bizantino, 1870 ca. Stampa all’albumina . Accademia Albertina di Belle Arti, Fototeca [ ]
Del metodo del fare del metodo del vedere
La fotografia nelle Accademie di Belle Arti italiane, 1840-1930
Nicoletta Leonardi e Monica Maffioli
Partner scientifici
Ministero dell’Università e della Ricerca
SISF - Società Italiana per lo Studio della Fotografia
Finanziamento
Ministero dell’Università e della Ricerca
Il volume illustrato, che uscirà nel 2025, costituisce un importante tassello che si viene ad aggiungere alle attività di ricerca e di tutela promosse dal 2021 dall’Accademia di Belle Arti di Brera in collaborazione con la Società Italiana per lo Studio della Fotografia sui patrimoni fotografici storici conservati dalle Accademie di Belle Arti e dagli ex Istituti di Arti Applicate italiani.
Esso si colloca nell’ambito di un più ampio progetto di valorizzazione attraverso il quale si intende restituire alla collettività patrimoni di inestimabile valore culturale, rendendoli accessibili al pubblico.
Fin dalla sua invenzione, la fotografia, forte della sua duplice valenza di modello e documento, ebbe un ruolo centrale all’interno del mondo delle arti maggiori e minori, in cui si affermò come uno strumento capace di guidare e allenare l’occhio e la mano di pittori, scultori, architetti e decoratori. La fotografia costituiva all’epoca difatti il più innovativo mezzo di diffusione della conoscenza di modelli decorativi immediatamente disponibili per l’applicazione nella produzione delle belle arti e delle arti decorative.
A partire da metà Ottocento, le Accademie di Belle Arti e le Scuole di Arti Applicate cominciarono ad acquisire fotografie, creando delle vere e proprie raccolte di grande valore iconografico e storico. Le immagini fotografiche venivano adoperate come calchi e prove tratte dalla realtà in grado di garantire quella scientificità che le traduzioni dell’incisione erano ormai considerate lontane dal fornire.
Accanto all’innovativo uso pedagogico della fotografia come analogo del ‘reale’, le collezioni formatasi presso alcune Accademie sono in diretta relazione con le primissime campagne fotografiche di matrice documentaria susseguitesi sotto iniziativa statale grazie alla formazione dei primi organismi di tutela dei monumenti, che proprio nelle Accademie trovava la sua sede.
Le attività didattiche e le campagne di salvaguardia e di tutela erano strettamente connesse fra loro.
Il censimento del patrimonio artistico e architettonico (che includeva castelli, chiese, monasteri, abbazie, arredi, intagli scultorei, architravi e balaustre, oggetti della cultura materiale e rinascimentale) era finalizzato a disegnare una ricostruzione storica delle civiltà medievali e rinascimentali utile alla costruzione dell’identità nazionale.
Il recupero e la valorizzazione dell’antica tradizione artigianale italiana erano di fondamentale importanza per l’affermazione dell’autonomia artistica delle arti applicate in un momento storico in cui l’Italia mirava ad affermarsi nel mercato europeo delle arti decorative e industriali, un obiettivo proposto ripetutamente in occasione delle grandi esposizioni internazionali.
Le Accademie di Belle Arti e le Scuole di Arti Applicate erano i luoghi in cui gli artigiani, nelle diverse specializzazioni, venivano formati proprio al fine di alimentare questo cruciale settore produttivo, alle origini della grande tradizione del Design italiano.
Il volume giunge a termine di una articolata ricerca su questo fondamentale snodo culturale, assumendo quale punto di vista privilegiato quello della ricostruzione per exempla della biografia culturale e sociale di un nucleo significativo di stampe di grandissimo pregio, per larga parte inedite, evidenziandone il contesto di produzione, i meccanismi di circolazione e moltiplicazione (dalla stampa fotografica, a quella tipografica e fotomeccanica accanto alla traduzione calcografica), quindi le dinamiche di ricezione e d’uso.
La pubblicazione si presta a un doppio livello di fruizione: da una parte essa vuole offrire al più ampio pubblico la possibilità di osservare rare e preziose immagini realizzate da alcuni dei maestri della fotografia; dall’altra intende raccontare le origini e le storie di collezioni fotografiche nate al crocevia fra didattica, tutela del patrimonio artistico e architettonico e sviluppo industriale.
Tommaso Cuccioni, 1852-1864 - Fotografia dell’arco di Costantino - Stampa all’albumina, mm 675 x 560 - n. inventario F00800, Cartella 17, Fototeca Storica, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano
Le raccolte fotografiche storiche nelle accademie di belle arti e nelle scuole di arti applicate
Un patrimonio da salvaguardare
a cura di Nicoletta Leonardi e Monica Maffioli
Gli importanti patrimoni fotografici costituiti in Italia dalle Accademie di Belle Arti e dagli Istituti per l’insegnamento della arti decorative e industriali a partire dalla seconda metà del XIX secolo per scopi didattici, di ricerca e di documentazione sono stati fino ad oggi poco indagati e meritano maggiore attenzione da parte degli studiosi. Le ragioni di questa lacuna storiografica sono in gran parte da identificare nella mancanza di adeguati provvedimenti di conservazione, catalogazione e valorizzazione di questi beni, che spesso sono tutt’oggi inaccessibili a ricercatori, curatori, studenti e più in generale alla collettività. A partire dalla constatazione di questo stato di cose, e proseguendo sulla strada tracciata da Giovanna Cassese, che da anni evidenzia l’urgente necessità di azioni sistemiche di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, l’Accademia di Belle Arti di Brera e la SISF - Società Italiana per lo Studio della Fotografia hanno realizzato un censimento dei patrimoni fotografici storici conservati presso queste Istituzioni. Il censimento è un progetto “di sistema”, che coinvolge tutte le Accademie e gli ex Istituti d’arte decorativa e industriale che conservano questa tipologia di beni. Per la prima volta è stata realizzata una ricognizione sulla consistenza e lo stato di conservazione delle raccolte fotografiche formate a partire dalla nascita del nuovo medium, facendo riemergere dall’oblio un patrimonio quasi interamente inedito e di grande rilevanza storico artistica e culturale. L’adesione al censimento è avvenuta tramite la compilazione da parte dei responsabili dei patrimoni storici delle singole istituzioni di un questionario realizzato sul modello della Scheda Fondo Fotografico dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.
Giungendo a compimento del censimento, il convegno si colloca nel contesto di un ampio progetto pluriennale di cui costituisce una tappa di fondamentale importanza. Il programma si articola in due giornate. La prima vede in apertura la presentazione dei risultati del censimento insieme ad alcuni approfondimenti relativi al patrimonio nel nostro Paese, per poi fornire l’occasione di un confronto con istituzioni straniere quali la Akademie der Bildenden Künste di Vienna, la Universität der Künste di Berlino, il Victoria and Albert Museum di Londra. La seconda giornata prevede due tavoli di lavoro tematici: il primo sulla conservazione, il secondo su catalogazione e digitalizzazione. Ai tavoli, ciascuno moderato da una figura con competenze del settore, partecipano i responsabili dei patrimoni fotografici delle Accademie, i docenti delle Scuole di restauro e i rappresentanti ministeriali dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio, della Direzione generale Creatività Contemporanea, della Direzione generale degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio, del Consiglio Nazionale per l’Alta Formazione Artistica e Musicale, dei Servizi digitali, Struttura Istituti e Luoghi della Cultura di Regione Lombardia, oltre che dell’Opificio delle Pietre Dure, della Fondazione Federico Zeri, del Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max Planck Institut, e del SUSCOR-Università di Torino.
Fra gli scopi dei tavoli vi è quello di offrire uno spazio di incontro e confronto fra le Accademie, il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Università e della Ricerca e le Regioni, anche al fine di mettere a punto un unico e condiviso progetto di salvaguardia e sottoscrivere un primo protocollo metodologico per la conservazione, la catalogazione, la digitalizzazione e la fruizione di questi beni attraverso una campagna di catalogazione speditiva e strategie di linked open data indirizzate verso l’interoperabilità. È infine nostro auspicio che queste due giornate di lavoro siano l’occasione per mettere in luce l’urgenza di un’azione di tutela che non si limiti alla fotografia, ma che si estenda alla totalità dei patrimoni storici dell’AFAM, portando alla realizzazione di progetti condivisi di conservazione, valorizzazione e digitalizzazione nel cui ambito le diverse tipologie di oggetti (dipinti, sculture, disegni, gessi, stampe, libri, manoscritti, ecc.) possano dialogare fra loro.
Il convegno è realizzato con il sostegno del MUR.
Fotografo non identificato, Ornato modellato, 1865 ca. Stampa all’albumina 27x32,5 cm incollata su cartoncino 32x41,5 cm Accademia di Belle Arti di Brera, Raccolte storiche, Fototeca [F_00599]
ENACTING ARTISTIC RESEARCH (EAR)
CUP: B83C24001590005
Codice progetto: INTAFAM_00060
Finanziamento PNRR – Missione 4 – Componente 1 “Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’università” – Investimento 3.4 “Didattica e competenze universitarie avanzate”, sotto-investimento T5 “Partenariati strategici/iniziative per innovare la dimensione internazionale del sistema AFAM” – NextGenerationEU
Ambiti disciplinari: Visual Arts Arts and Technology MusicTheatre, Acting, Dance and Performatives Arts
Capofila: Accademia di belle arti di Roma
Partner di progetto: Accademia di Belle Arti di Brera • Accademia di Belle Arti di Firenze • Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma • Conservatorio statale di Musica Alfredo Casella L’Aquila • Università Politecnica delle Marche • Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN)
Il progetto di ricerca EAR ENACTING ARTISTIC RESEARCH (EAR) mira a sviluppare un'agenda di R&I che promuove la ricerca come risorsa nazionale fondamentale per l'internazionalizzazione dell'AFAM.
Obiettivi specifici:
• Promuovere l'ecosistema R&I attraverso una rete internazionale
• Sviluppare nuove prospettive per il Patrimonio Culturale, in dialogo con le nuove tecnologie e i media in contesto internazionale, con particolare attenzione all'inclusione fisica e digitale
• Incoraggiare e facilitare la ricerca inter e transdisciplinare, in particolare nel percorso di studi di dottorato
Risultati attesi:
•Ampliare la visibilità internazionale del Patrimonio Culturale Italiano attraverso tecnologie all'avanguardia e nuovi media, rendendolo accessibile a un vasto pubblico, al di là dei limiti di conoscenza e delle disabilità
• Favorire il contatto di a studenti e diplomati con istituzioni di ricerca europee
• Costruire connessioni e pratiche comuni tra ricerca artistica e scientifica
• Stabilire un percorso di ricerca per gli studenti di master, dando loro l'opportunità di entrare in contatto e visitare scuole di dottorato internazionali.
Il progetto EAR si articola su tre WP tematici e due orizzontali volti, alla gestione e alla disseminazione del progetto:
WP1 Gestione del progetto e valutazione della qualità
mira a garantire una gestione efficiente ed efficace del progetto
WP2 Art|Cultural Heritage & Science Crossfertilization
Si basa sulla ricerca transdisciplinare tra arte, scienza e nuove tecnologie per migliorare la comunicazione e la valorizzazione dei Beni Culturali, con attenzione all'accessibilità.
WP3 Artificial and Collective Intelligence
Si basa sulla gestione della conoscenza digitale per la creatività e la valorizzazione dei Beni Culturali e mira ad implementare l'innovativa piattaforma di ricerca digitale °'°Kobi 4.
WP4 Artistic Research Hub
Mira a facilitare il percorso di studi dottorali e a mettere in contatto i dottorandi con diversi temi di ricerca e curricula,per rafforzare l'ecosistema di ricerca del Consorzio IlWP5 Disseminazione,mediazione culturale e Open Data: mira a massimizzare l'impatto e la diffusione delle attività e dei risultati del progetto e l'uso del Catalogo della Ricerca Impatti: P a g . 3 Maggiore visibilità della Ricerca Artistica a livello internazionale Nuove opportunità di studio e lavoro per i giovani Realizzazione di un nuovo approccio ai Beni Culturali Rafforzamento e ampliamento della rete internazionale.
Partner internazionali associati: Norwegian Artistic Research School, Latvian Doctoral School, Hungarian University of Fine Arts Doctoral School, Zagreb University Doctoral School, the European League of Institute of Arts, the Mediterranean Universities Union, Ars Electronica e Chigiana Festivals. Altri partner: Università di Roma "Tor Vergata", con cui il Consorzio già collabora per un dottorato congiunto; Agenzia di Valutazione Internazionale Eq-Arts e Society for Artistic Research.
Team di ricerca ABABrera:
Prof.ssa Claudia D’Alonzo, Coordinamento Scientifico progetto (WP1); Responsabile WP4
Prof.ssa Chiara Nenci, Prof.ssa Rosanna Ruscio, Responsabili scientifici WP 2
Prof. Matteo Cremonesi, Responsabile scientifico WP3
>> BANDI ATTIVI PROGETTO ENACTING ARTISTIC RESEARCH (EAR)